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La Polizia di Stato ha tratto in arresto, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, un giovane di 25 anni.

A seguito di segnalazione alla Sala Operativa, una pattuglia di questo Ufficio, veniva inviata in una via di questo capoluogo in quanto era stata segnalata una violente lite in famiglia.

Giunto sul posto il personale trovava una donna, in evidente stato di agitazione e con visibili ematomi sul braccio e segni di strangolamento all’altezza della gola. La stessa riferiva di essere terrorizzata dal comportamento violento e aggressivo del figlio convivente, il quale fa uso quotidiano di sostanza stupefacente e che, per ottenere i soldi per procurarsele, la percuote continuamente.

Gli agenti apprendevano, inoltre, che questi comportamenti violenti tenuti dal giovane nei confronti della madre sono sempre più violenti e che quest’ultima, in precarie condizioni di salute in quanto affetta da una grave malattia, è bisognosa di medicine che le vengono sottratte dal figlio e rivendute, a loro volta, per procurarsi la droga.

Pertanto, il giovane, con a carico diversi precedenti di polizia, veniva tratto in arresto e condotto in carcere a disposizione dell’A.G. competente.

LITE IN FAMIGLIA

Un equipaggio di questo U.P.G.S.P. veniva inviato in questo capoluogo per segnalazione di aggressione in strada ai danni di due persone disabili. Giunto sul posto il personale notava tre donne sul marciapiede di cui due in evidente difficoltà che cercavano di sostenersi a vicenda. Gli operatori si rendevano immediatamente conto che le due donne, pur non presentando alcuna ferita visibile, era molto scosse e il loro atteggiamento faceva chiaramente intendere che avessero appena subito un’azione violenta da parte della donna più giovane.

A seguito della identificazione si apprendeva che le due persone anziane erano sorelle e che la giovane era la figlia di una delle due.

Gli agenti, dopo aver cercato invano di convincere le due donne a far intervenire un’ambulanza, decidevano di accompagnarle presso la loro abitazione, dove però la giovane, in evidente stato di alterazione alcoolica, iniziava ad inveire e a profferire frasi ingiuriose nei loro confronti.

Gli operatori, dopo essere riusciti a far rientrare nella loro abitazione le due donne, cercavano di parlare con le due donne per poter valutare la situazione familiare. Contattavano, inoltre, una residente del condominio la quale riferiva che in più occasioni aveva sentito la giovane urlare e ingiuriare le due anziane mentre entravano e uscivano dal condominio.

Gli operatori, atteso il quadro familiare abbastanza critico, aggravato dal comportamento violento della giovane nei confronti della madre e della zia, procedevano a denunciare la stessa alla competente Autorità Giudiziaria.

RAPINA

La Polizia di Stato ha denunciato due persone, in quanto responsabili di rapina, nei confronti di una cittadina nigeriana.

Si tratta di due cittadini nigeriani, regolari sul territorio nazionale e residenti in questo capoluogo.

Il personale impiegato nel servizio di controllo del territorio veniva inviato presso i giardini antistanti la locale stazione ferroviaria in quanto era stata segnalata una rissa tra più persone.

La pattuglia giunta sul posto, unitamente a personale medico, trovava una donna con evidenti segni di percosse e un uomo. I due venivano immediatamente fatti salire sull’ambulanza e trasportati presso il locale pronto soccorso.

Giunti al nosocomio gli agenti, dopo averli identificati, apprendevano dall’uomo, di nazionalità nigeriana, che entrambi, usciti dalla stazione ferroviaria, erano stati aggrediti e percossi da due loro connazionali, per motivi sentimentali e che la donna, nella circostanza, veniva altresì derubata di alcuni effetti personali, che si trovavano all’interno della borsa.

Gli operatori apprendevano inoltre, che la donna aveva convissuto con uno degli aggressori e pertanto raggiungevano l’abitazione ubicata all’indirizzo fornito dalla stessa.

Giunti sul posto gli agenti trovavano i due cittadini nigeriani autori dell’aggressione e, dopo essersi fatti consegnare la refurtiva sottratta dalla borsa della donna e sentite le loro versioni, li accompagnavano presso gli Uffici della Questura e li denunciavano all’A.G. competente.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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