Il carcere di Aosta

Giornata da dimenticare, quella del 3 aprile, per la Polizia Penitenziaria di Aosta che ha vissuto una serata di violenza e rabbia. E il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, SAPPE, protesta vibratamente verso coloro che, in questi mesi, non hanno raccolto gli allarmi lanciati dai sindacalisti dei Baschi Azzurri.

Il fatto

Il delegato sindacale SAPPE, Massimo Chiepolo, ha raccontato così l’episodio: “Gravissimo episodio di aggressione ai danni del personale da parte di un detenuto psichiatrico che, con calci e pugni, ha ferito 4 Baschi Azzurri, finiti al Pronto soccorso e usciti con prognosi da 3 a 10 giorni. Lo stesso detenuto ha poi devastato il reparto prima di essere fermato e sedato dal 118, quindi trasferito al reparto psichiatria dell’ospedale. Sono mesi che il Provveditorato assegna soggetti psichiatrici che hanno destabilizzato il carcere aostano, provocando problemi quotidiani con ripetute aggressioni e ferimenti di agenti”. 

Donato Capece, segretario generale SAPPE

La protesta

Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, esprime la solidarietà del sindacato agli Agenti feriti e denuncia: “Servono interventi urgenti e strutturali sul regime custodiale aperto. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, presenti nel circuito. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non intercede ai livelli politici competenti, anch’essi responsabili”. 

Vicente Santilli segretario SAPPE Piemonte

Il segretario regionale SAPPE, Vicente Santilli, ha rincarato la dose: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con i problemi che rendono sempre più difficile lavorare nelle carceri. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni, a corsi di aggiornamento professionale e a nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti anti-taglio, telecamere portatili, promessi da mesi, ma di cui non c’è traccia in periferia”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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