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I Carabinieri di Novi Ligure hanno tratto in arresto per importazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il 25enne Zarrillo Federico, già gravato da precedenti di polizia, residente in quel centro.
Nel contesto di più ampia attività investigativa svolta nei confronti di soggetti sospettati di essere i responsabili dell’approvvigionamento di sostanze stupefacenti in occasione dello svolgimento di rave party, i Carabinieri nella notte del 15 dicembre u.s. fermavano presso il casello autostradale di Novi Ligure l’interessato proveniente dall’aeroporto di Milano – Malpensa dove era giunto, alle ore 00,50 precedenti, con un volo proveniente da Malaga. Nella circostanza, il giovane apparso subito molto agitato e nervoso, veniva sottoposto a perquisizione personale. Stante il suo atteggiamento agitato i militari lo accompagnavano presso l’ospedale di Novi Ligure dove gli accertamenti radiologici ai quali è stato sottoposto, confermavano la presenza nello stomaco di numerosissimi corpi estranei. La conferma che potesse trattarsi di sostanze stupefacenti si è avuto quando lo Zarrillo ha iniziato ad espellere i quasi cento ovuli che aveva ingerito e che sono risultati contenere hashish per un peso complessivo diun Kg. Veniva pertanto dichiarato in arresto. Al momento si trova ancora piantonato presso l’ospedale novese in attesa di essere trasferito in carcere.

ZARRILLO

 

fumo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Carabinieri di Casale Monferrato hanno arrestato per concorso in furto aggravato i coniugi Mihaila Claudio, 40enne, e Mihaila Beatrice Gabriela, 41enne.

I due sono stati sorpresi dai militari, all’esterno di un supermercato del posto, in possesso di un portafogli appena sottratto ad una avventrice dell’esercizio e di uno asportato alcune ore prima in un altro esercizio commerciale poco distante.
La refurtiva è stata restituita agli aventi diritto e gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Vercelli.

MIHAIMIHAILA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Carabinieri della Compagnia di Alessandria hanno tratto in arresto per rissa aggravata tre pregiudicati di nazionalità marocchina, uno residente in questo centro e gli altri due in Italia senza fissa dimora.
Alle ore 14,00 circa del 16 dicembre, una pattuglia del Nucleo Radiomobile sorprendeva i predetti che, all’interno dei giardini di Corso Crimea, litigavano violentemente tra di loro. I militari dell’Arma, prontamente intervenuti, riuscivano a sedare la rissa che i tre stranieri avevano inscenato. Nella circostanza due dei litiganti ricorrevano alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso in quanto riportavano lievi lesioni giudicate guaribili in giorni 10 e giorni 4 di guarigione.
I tre venivano dichiarati in arresto. Due di essi, quelli senza fissa dimora, sono stati ristretti presso le camere di sicurezza di questo Comando Provinciale mentre il terzo soggetto regolarmente residente in Alessandria è stato sottoposto agli arresti domiciliari, tutti in attesa del rito direttissimo disposto nei loro confronti dalla competente Autorità Giudiziaria.

I Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme hanno tratto in arresto per tentato omicidio il pensionato 61enne Castrogiovanni Giovanni, residente in quel centro.
L’uomo, nel corso della notte, impugnando una pistola a tamburo regolarmente detenuta irrompeva all’interno dell’abitazione della propria figlia, una 27enne residente nella città termale, dove il fidanzato di quest’ultima, un 37enne di Paternò, gravato da precedenti di polizia ed in atto sottoposto all’obbligo di dimora nella località d’origine, la stava aggredendo violentemente. Il Castrogiovanni oramai esasperato dai continui comportamenti violenti che il fidanzato aveva da tempo nei confronti della figlia gli esplodeva contro un colpo di pistola senza fortunatamente colpirlo. Sul posto intervenivano immediatamente i Carabinieri di alcune pattuglie del Nucleo Radiomobile e delle Stazioni contermini nonché una pattuglia della Polizia Stradale di Acqui Terme che arrestavano l’uomo, sequestrandogli l’arma. L’arrestato su disposizione della competente Autorità Giudiziaria è stato successivamente sottoposto alla misura degli arresti domiciliare presso la propria abitazione.

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