Lo chiamano ‘decluttering’, perché oggi fa moda usare l’inglese, ma in realtà è sempre successo. Qualcuno le chiama “pulizie di primavera”, altri “cambi di stagione”, altri ancora “pulizia negli armadi”. Però ‘decluttering’ riempie la bocca.

Liberarsi dagli oggetti non più necessari o desiderati, sta prendendo sempre più piede nelle case degli italiani. Anche gli abitanti del Piemonte si confermano accumulatori seriali di oggetti tra le mura di casa, secondo una recente ricerca condotta da Wallapop, piattaforma leader nella compravendita di prodotti di seconda mano, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile.

La ricerca

Ha svelato che 8 piemontesi su 10 hanno comprato qualcosa che poi hanno utilizzato molto poco, o addirittura mai. Dato in linea con le abitudini dell’intera nazione. Sembra in particolare che gli abitanti del Piemonte abbiano acquistato nella loro vita almeno 2 oggetti per loro inutili, soprattutto accessori per la cucina (33%), per il fitness (26%), seguiti da device tecnologici (25%).

In primavera

Come la maggior parte degli italiani, anche i piemontesi prediligono la primavera per liberarsi del superfluo (80%). Quando si decide il decluttering delle case, l’abbigliamento (26%) è tra i prodotti più ‘buttati’. Ma sono superati da libri (42%) e accessori da cucina (37%) degli intervistati tendenzialmente depositati in cantine, garage o soffitte.

Cosa farne? 

La maggior parte degli italiani ha venduto oggetti inutilizzati perché spinti dalla necessità di fare spazio nelle proprie case (48%), motivazione che gli intervistati piemontesi mettono invece al 2° posto, dietro la sostenibilità ambientale e davanti al guadagno economico (41%).

Le piattaforme second-hand come Wallapop sono l’alleato perfetto: permettono di fare spazio nelle proprie case, non gettando via gli oggetti ma dando loro una seconda vita nelle mani di qualcun altro, promuovendo l’economia circolare e uno stile di vita sostenibile. Senza dimenticare il guadagno extra.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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