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Si è riunita questa mattina la Commissione Consiliare Bilancio; presieduta da Antonio Zanardi; per discutere il Bilancio Consuntivo 2011.

Ci apprestiamo ad approvare il rendiconto che; come è già stato scritto; presenta un disavanzo importante dovuto da una somma di fattori: la gestione corrente; la gestione residui e l’incidenza della mancata alienazione degli immobili”.

Sono le parole usate dal vicesindaco; nonché assessore al Bilancio; Carlo Galuppo; per illustrare il documento contabile che sarà discusso nel Consiglio comunale di venerdì 27 aprile.

L’elevata consistenza del disavanzo di amministrazione; infatti; è dovuta; fondamentalmente; alla mancata vendita dell’ex Mercato Coperto e di Palazzo Leardi che ha impedito di realizzare le entrate previste pari a 4.600.000;00 euro. Tutto ciò ha avuto un impatto negativo sul risultato di gestione 2011 per 3.076.417;96 euro; cui si aggiungono anche la mancata copertura del disavanzo di amministrazione 2010; che ammonta a 3.532.837;32 euro; e il dato emerso a seguito del riaccertamento dei residui; che è pari a 3.280.332;41 euro.

Se sommiamo questi fattori arriviamo a un disavanzo di 9.889.587;69 euro – ha proseguito l’assessore al Bilancio -; che prevediamo di ripianare con le alienazioni immobiliari e con la vendita delle azioni dell’ASMT. Inoltre; in questi tre anni è iniziata un’opera di ripulitura dei residui attivi”.

I residui attivi sono entrate che; a suo tempo; sono state iscritte a bilancio ma che non hanno alcun titolo giuridico per essere mantenute. In parole semplici; si tratta di entrate che sono state calcolate in maniera presunta e non riscossi e che; peraltro; non erano supportati da un documento; o meglio da un titolo giuridico; che permettesse all’ente di tenere questi residui attivi: non avevano e non hanno certezza di riscossione.

L’operazione è stata effettuata analiticamente per ogni singolo residuo e riepilogata per anno di riferimento – come aveva già spiegato il vicesindaco in fase di approvazione dello schema da parte della Giunta -. Le operazioni di revisione hanno condotto al riaccertamento delle entrate che sono state previste negli anni passati e conseguente eliminazione dei residui attivi riconosciuti insussistenti per indebito o erroneo accertamento del credito”.

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