dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Giovedì 19 aprile 2012 nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio eBiagio e Cesare Arrigo di Alessandria a partire dalle ore 9;00 si svolgerà il convegno “Pazientecon trauma cranico: protocolli gestionali e integrazione organizzativa nell’ambitodella rete territorio – ospedali”.
Il trauma cranico è tra le più importanti patologie traumatiche; è la quarta causa di morte inEuropa e negli Stati Uniti; la prima causa di morte nelle età inferiori a 45 anni; rappresenta il30% dei traumi; è la maggior causa di disabilità.Nicoletta Vivaldi; direttore della struttura di Anestesia e rianimazione dell’Azienda Ospedalieraspiega: “I trattamenti intensivi di cui oggi disponiamo riducono; fortunatamente; il tasso dimortalità ma allo stesso tempo incrementano il numero di soggetti disabili che richiedono uncontinuo intervento. I sintomi di un trauma cranico possono essere lievi quando il dannocerebrale è stato circoscritto e poco esteso; in questo caso il recupero delle funzioni è un fattoper lo più certo; in assenza di eventuali complicazioni; al variare dell’intensità del trauma e dei
relativi danni subiti dall’area cerebrale si può giungere a situazioni complesse dove il recuperopuò essere parziale; conclamando casi di inabilità temporanea; fino all’invalidità permanenteriguardo la compromissione di alcune funzioni in modo irreversibile fino ai casi gravi che siconcludono con la morte del paziente”.
Le caratteristiche del trauma cranico impongono tempi rapidi di soccorso (TIME IS BRAIN);corretta gestione fin dai primi minuti di assistenza e trasporto protetto nel centro di assistenzapiù appropriato. Il corso; dunque; ha come obiettivo approfondire tutti gli anelli della “catena”del trattamento del paziente affetto da trauma cranico; dalla prima assistenza sul luogodell’incidente; dal primo trattamento nell’ospedale cardine fino al trattamento specialisticonell’ospedale di riferimento con neurochirurgia e neurorianimazione. Infine si approderà al
grande capitolo della riabilitazione del paziente con esiti di trauma cranico. Tutto questopercorso diagnostico terapeutico non può prescindere da una rete complessa di organizzazionesul territorio e di sincronismo di azione dei vari protagonisti.
Continua la dr.ssa Vivaldi: “Ricordiamo inoltre che in tutta questa catena si impone la cura;l’assistenza e la riabilitazione della famiglia che accompagna un paziente vittima di traumacranico. La famiglia non perde neanche un passaggio di quel delicato iter che il pazientecompie dalla rianimazione alla riabilitazione e presenta pertanto maggiori problemi emotivirispetto al paziente poiché maggiore è la sua capacità cosciente di sofferenza”.

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x