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MILANO – La riforma delle pensioni sarà annunciata «verosimilmente entro pochi giorni» e sarà improntata sulla «flexicurity» (flessibilità e sicurezza) e sul rispetto del criterio di equità tra le generazioni. Lo assicura il ministro Elsa Fornero. Sulla questione della previdenza però il governo è chiamato a fare i conti con i sindacati; pronti a dare battaglia; e con le perplessità espresse nelle ultime ore dal Partito democratico. «Sulla spesa pensionistica; il governo ha in preparazione; e verosimilmente sarà annunciato entro pochi giorni; una riforma incisiva ma che rispetta il criterio di equità tra le generazioni»; ha spiegato la titolare del Lavoro parlando durante una deliberazione pubblica del Consiglio Ue a Bruxelles. E assicurando in ogni caso che l’esecutivo è disponibile al dialogo con le parti sociali. «Si tratta – ha però sottolineato la Fornero – di trovare una finestra di opportunità perché abbiamo un vincolo di tempo che dobbiamo rispettare». Il vincolo di tempo è la decisione di varare le misure economiche il 5 dicembre.
PRO-RATA E DONNE – «Abbiamo ben chiari i difetti del nostro mercato del lavoro; il suo dualismo e i principi di flexicurity che dovrebbero ispirarne la riforma»; ha aggiunto Fornero; assicurando che l’azione del governo sarà centrata su rigore; crescita ed equità. Confermata poi da parte del ministro l’intenzione di mettere a punto il «metodo contributivo pro rata per tutti; anche per quelli che finora si sono tirati fuori». Nelle misure inoltre che adotterà il Cdm il 5 dicembre ci sarà «forse l’accelerazione di alcuni sentieri di adeguamento; per esempio dell’età pensionabile delle donne; che erano già stati adottati dal governo precedente»; ha detto poi la Fornero.

«MONTI CI ASCOLTI» – Sulla questione delle pensioni si muove intanto il Pd. Pier Luigi Bersani chiede che le misure che il governo si appresta a varare per la stabilizzazione dei conti pubblici siano caratterizzate da «equità» e «il meno possibile recessive; serve occhio all’esigenza dei consumi; dei redditi; delle situazioni più difficili; dei redditi popolari»; afferma il numero uno del Pd. I democratici; ha ricordato Bersani; hanno le loro proposte e si aspettano che «davanti a queste idee non si rimanga sordi o disattenti». «Noi chiediamo una cosa fondamentale: l’equità. Chi ha di più deve dare di più; questo è il punto»; ha aggiunto il segretario dei democratici; ribadendo comunque che il Pd «è pronto a sostenere questo governo anche se non farà il 100% di quello che faremmo noi».

Raffaele Bonanni; segretario della Cisl (Imagoeconomica)
MALUMORI – L’apertura al dialogo della Fornero risponde in qualche modo alla richiesta di Raffaele Bonanni. «È molto grave che non ci sia alcun confronto» in merito agli interventi che il governo intende adottare sulle pensioni; perché il confronto «serve a trovare soluzioni eque»; aveva detto il segretario generale della Cisl. Intervenendo a Canale 5; Bonanni aveva lanciato un appello a Monti: il premier «farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non vuole»; aveva detto Bonanni. La sua presa di posizione è arrivata all’indomani di quella di Susanna Camusso; segretario generale della Cgil; che aveva criticato l’ipotesi di alzare il numero degli anni di contribuzione minima. E dopo quella della presidente di Confindustria; Emma Marcegaglia; che si era invece detta possibilista.
«PROSEGUIRE SULLA STRADA DEL RISANAMENTO» – Dal canto suo; il premier Monti plaude al primo via libera del Parlamento sul pareggio di bilancio in Costituzione. È la dimostrazione; scrive il capo del governo in una nota; della «ferma volontà nel proseguire sulla strada del risanamento strutturale della finanza pubblica».

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