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Crisi; tagli ma soprattutto calo dei consumi; la famiglia ricicla gli avanzi del giorno prima; cerca nei discount il prodotto che costa meno e se ne “frega” bellamente dei marchi; preferisce fare la spesa direttamente dal produttore e comincia intelligentemente ad usare l’e-commerce e i buoni sconto. Era ora! La crisi ci sta facendo rendere conto di quanto superfluo entrava nelle nostre case e di quanto meno in realtà necessitiamo. Una rivoluzione epocale che lentamente si insedia nelle abitudini quotidiane e potrebbe essere la prima pietra per cambiare il sistema fagocitante di multinazionali e lobby internazionali. C’è un lato positivo anche nella crisi: un freno al consumismo senza senso è indice di riappropriazione di umanità e se; poi; si abbina a questo atteggiamento; il supporto tecnologico; cioè l’utilizzo di internet per risparmiare; allora il ritratto del nuovo consumatore è moderno e proiettato nel futuro. Non è il consumatore a subire il sistema ma il sistema che fino ad oggi ha dettato le leggi del mercato ad adattarsi e a piegarsi alla finalmente libera scelta del consumatore.

Fausta Dal Monte

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