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Pane come segno della bontà di Dio e l’Eucarestia per scardinare quelle “strutture del male” che affliggono la nostra società.  Saper dire “grazie” per  continuare quel cammino di crescita e di speranza che proprio i coltivatori nella ricorrenza di San Martino e l’inizio di una nuova annata agraria hanno fatto proprio.

Le parole di Don Maurizio Benzi, parroco di Nostra Signora dell’Assunta e Mons. Ivo Piccinini, Consigliere Ecclesiastico provinciale, hanno accompagnato la Giornata Provinciale del Ringraziamento che Coldiretti Alessandria ha organizzato ieri ad Ovada.

“Le ferite procurate dalla recente alluvione sono ancora aperte ma questo territorio ha grandi potenzialità e determinazione,  il “Grazie dei Campi” come riconoscenza  a tutte le aziende, vere sentinelle, che presidiano con coraggio senza lasciarsi piegare dalle difficoltà. – hanno affermato il Presidente e il Direttore della Coldiretti di Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – La Giornata del Ringraziamento è un momento importante di riflessione e preghiera, profondamente sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. Per questo è fondamentale che si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. Nella preghiera cristiana del Padre Nostro chiediamo a Dio di darci ‘il nostro pane quotidiano’: una richiesta che ciascuno non fa solo per sé, ma per tutti. Se si chiede il pane, lo si chiede per ogni uomo”.

Sul sagrato antistante la parrocchia Nostra Signora dell’Assunta i trattori, moderni esempi di meccanizzazione agricola, hanno accolto i coltivatori provenienti da tutta la provincia.

Tra le autorità che hanno preso parte alla funzione religiosa assieme ai vertici della Coldiretti alessandrina, il primo cittadino di Ovada Paolo Lantero.

Nel suo messaggio Monsignor Piccinini ha puntato l’attenzione sulla scelta del titolo fatta a livello nazionale, un’espressione evocativa che rimanda al “valore della vita senza spreco e senza avidità, capaci di gustare il pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, con gratitudine, nel segno del ringraziamento, senza le distorsioni, alimento di vita, di dignità e di solidarietà”.

Suggestivo il momento dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che “servono per la fatica quotidiana, per lavorare la terra e per donare alla comunità il bisogno al proprio sostentamento”.

Al termine della cerimonia è stato consegnato un riconoscimento a chi “ha trascorso una vita in agricoltura e di impegno in Coldiretti”, il “grazie” speciale è andato a Pietro Tacchino, classe 1935, di Castelletto d’Orba per la sua attività imprenditoriale, esempio di chi crede, da sempre, nelle potenzialità del territorio.

“Puntando sulla multifunzionalità, la nostra agricoltura è in grado di dare luogo a produzioni congiunte e nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del Paese. – hanno concluso il Presidente Bianco e il Direttore Rampazzo – In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione”.

La giornata è proseguita con un momento conviviale all’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato.