Riceviamo e pubblichiamo il comunicato sindacale CSE Sanità
Un amara sorpresa quella che hanno avuto gli ormai ex dipendenti della Cooperativa ‘Codess Sociale’ che operavano presso la RSA di Gavi, chiusa definitivamente dal 1° gennaio 2025. I lavoratori, onde evitare di trasferirsi in provincia di Torino, hanno dovuto dimettersi per giusta causa, visto che il luogo di trasferimento era distante più di 50 km. La Cooperativa Sociale Codess, il 2 di gennaio, ha prima contestato, con una lettera, le dimissioni di ogni lavoratore, scrivendo che le avrebbe considerate dimissioni volontarie, poi, sulla busta paga di dicembre, ha dato l’amara sorpresa: è stato trattenuto loro il mancato preavviso, senza nemmeno versare l’indennità sostitutiva del preavviso, diminuendo così la loro busta paga a € 0, o al massimo € 10, contravvenendo a quanto previsto dalla normativa vigente.
Come si suol dire: oltre il danno, la beffa…. Questi poveri dipendenti, obbligati a dimettersi, visto il totale
menefreghismo dell’ASL di Alessandria e della Regione Piemonte, in palese favoreggiamento delle strutture private e a discapito di quel servizio sociale e ‘welfare state’ tanto declamato, si ritrovano ora a vivere il mese di gennaio senza 1 euro, con figli a carico e rate del mutuo da pagare.
La CSE Sanità, sin da subito, ha diffidato la Cooperativa tramite il proprio studio legale, chiedendo un urgente intervento all’ASL di Alessandria, al Prefetto, coinvolto nella questione ma che poco ha fatto, ed anche al sindaco di Gavi.
Spiegano Alessandro Campanino e Stefania Gallo della CSE Sanità: “Molto probabilmente anche l’INPS rifiuterà loro la disoccupazione, quindi ci domandiamo se Federico Riboldi, Luigi Vercellino, il Prefetto e il Presidente della Cooperativa siano disposti, visto il loro pasticciaccio all’italiana, a dare da mangiare e ospitalità ai dipendenti della RSA di Gavi. Perché in Italia, ogni volta, si deve andare contro i lavoratori, favorendo il profitto di alcuni. Chiediamo alle istituzioni di impegnarsi con tutte le proprie forze per poter garantire a ogni dipendente i diritti normativamente stabiliti e non far loro perdere neanche un euro.
La Segreteria Regionale CSE Sanità-Flp Piemonte
