Ha fatto molto parlare di sé la vicenda che vede coinvolti due fra i maggiori exchange del mondo cripto: Binance ed FTX.
Un exchange, per chi non lo sapesse, è una piattaforma online che permette la compravendita di asset digitali: per farla breve se non avete un account su una delle piattaforme esistenti, non vi è possibile acquistare criptovalute (un po’ come per i broker del mercato azionario, obbligazionario, ecc..).
FTX, si è sempre autopromosso come un exchange per la gente, con l’obiettivo di reinvestire parte dei profitti generati per aiutare le persone, che fossero essi senzatetto oppure politici americani.
Nelle recenti campagne elettorali per le elezioni mid-term americane, il fondatore miliardario di FTX Sam Bankman-Fried, ha donato ad alcuni esponenti repubblicani 40 milioni di dollari.
La crisi di liquidità è da imputare sia al crollo generale del valore delle criptovalute, sia al reinvestimento di circa 4,2 miliardi di dollari fatto in segreto per cercare di tenere attivo l’hedge fund di FXT cioè Alameda Research e togliendoli dal patrimonio dell’exchange.
Una situazione questa che viene trascinata da maggio e che ha iniziato a dare i primi segni di forte cedimento nella giornata di domenica 6 novembre, quando in un tweet, Changpeng Zhao (abbreviato in CZ) , CEO di Binance, aveva annunciato pubblicamente che stava liquidando le proprie posizioni del token nativo di FXT, FTT per circa 500 milioni di dollari, questo perché era preoccupato sulla solvibilità di Alameda Research, indebitata per circa 8 miliardi di dollari.
Questo tweet ovviamente ha scatenato una vendita di massa del token, con evidenti problemi di solvibilità da parte di FTX tant’è che sono stati sospesi i prelievi di denaro dalla piattaforma, questo per garantirne la sopravvivenza.
Con il prezzo del token ad un –70% rispetto al giorno prima CZ ha annunciato poi di aver firmato un accordo non vincolante con Sam Bankman-Fried dove si sarebbe impegnato nell’acquisizione di FTX per salvare i risparmiatori.
L’accordo è però saltato nelle ultime ore, quando CZ ha rinunciato all’acquisizione dopo la notizia delle indagini in corso da parte della SEC (Security and Exchange Commission) sul fondatore dell’exchange e su alcuni movimenti di denaro sospetti che sono stati effettuati negli ultimi mesi.
La fine di un altro famosissimo exchange sembra sempre più vicina e come al solito a rimetterci sono gli investitori.

Andrea Coslovi

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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