dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Come tutti ormai sanno essendo di dominio pubblico, il Decreto Sostegni, cioè il nuovo decreto economico è stato approvato il 19 marzo 2021 e adesso si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Vediamo in breve sintesi prima della sua pubblicazione, quali sono le novità e cosa prevede in materia fiscale e sul lavoro che è poi il cuore o quasi del provvedimento stesso e che tutti gli operatori piccole e medie imprese, professionisti autonomi stavano aspettando dopo settimane di attesa spasmodica.

Cominciamo col dire che molte sono le novità previste da questo nuovo decreto economico che è stato emanato per l’emergenza Covid-19, sia in materia fiscale che sul lavoro, e per fare fronte ai cosiddetti ristori per le attività imprenditoriali che più hanno risentito di questi periodi forzati di chiusura, contrassegnati da forte contrazione degli incassi e/o ricavi che dir si voglia delle imprese stesse e dei professionisti e autonomi in genere a tutti i livelli.

Le principali riguardano come detto il fisco con i nuovi contributi a fondo perduto, che erano una delle misure più attese, e quelle riguardanti il mondo del lavoro, unitamente all’intervento anche questo molto sentito da milioni di contribuenti, e cioè lo stralcio delle cartelle e l’intervento sulla proroga della cassa integrazione Covid, che contiene anche il prolungamento del divieto di licenziamento.

Il testo del decreto Sostegni, che è atteso in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana, utilizza totalmente le risorse dell’ultimo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, con lo scopo di intervenire proprio su alcuni strumenti chiave già utilizzati da un anno a questa parte, è già conosciuti  da tutti come ad esempio la cassa integrazione, poi  il meccanismo dei ristori, cioè il contributo a fondo perduto che è stato utilizzato da tantissime imprese che ne avevano la titolarità per poterli richiedere, nonché  dulcis in fundo la sospensione dell’attività di riscossione da parte della stessa Agenzia della Riscossione.

Vediamo in ultima analisi quali sono gli ambiti principali degli interventi del decreto Sostegno 2021 che fondamentalmente sono poi riassumibili in 5 linee

1)sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;

2)lavoro e contrasto alla povertà;

3)salute e sicurezza;

4)sostegno agli enti territoriali;

5)ulteriori interventi settoriali.

Tra queste e tra le novità più rilevanti del testo del nuovo decreto economico quelle naturalmente a sostegno di famiglie ed imprese, che interessano la totalità del mondo produttivo, dei servizi e delle professioni e degli autonomi, e la popolazione in senso più generale.

Tra le novità fiscali e sul lavoro a sostegno come scritto sopra di famiglie e imprese nel testo approvato il 19 marzo 2021, meritano una nota di citazione i nuovi contributi a fondo perduto; poi n per quanto concerne la proroga delle scadenze fiscali i rinvii contenuti nel Decreto stesso, e relativamente alla cosiddetta pace fiscale, la novità dello stralcio delle cartelle con la sanatoria degli avvisi bonari, inoltre la proroga della CIG e il blocco dei licenziamenti, nonché lo stanziamento di fondi destinato a un Bonus per  lavoratori stagionali e sportivi.

Dulcis in fundo sul Reddito di emergenza, la proroga di tre mesi e la novità sui requisiti

Contratti a termine, con la proroga senza indicazione della causale. Mentre non vi è nessuna proroga per la

Naspi. Ma si chiede di andare a modificare completamente la norma sugli ammortizzatori sociale per un superamento della stessa, verso nuove forme di tutela dei lavoratori, e non avere tante norme frammentate.

Partiamo dalle novità principali sui contributi a fondo perduto

Tra le norme del Decreto Sostegno c’è il nuovo meccanismo di accesso ai contributi a fondo perduto che non solo conferma una grande novità che era stata annunciata già a inizio anno, e cioè il superamento dei codici ATECO con l’inclusione anche dei professionisti tra i beneficiari, ma la norma riscrive le regole per poter accedere al beneficio d’accesso in più punti.

Il requisito chiave cioè il cuore del provvedimento resta il calo di fatturato: il valore che serve a determinare la possibilità per accedere al provvedimento o meno scende dal 33 % degli interventi attuati fino ad oggi, al 30 per cento;

la valutazione viene effettuata considerando principalmente il calo mensile medio dell’anno 2020 rispetto all’anno precedente cioè il 2019.

Come detto i codici ATECO non rappresentano più un elemento rilevante per l’accesso, in questa maniera viene permesso l’accesso al nuovo beneficio e dunque un via libera anche ai professionisti che hanno atteso a lungo di poter essere inclusi in questo meccanismo di aiuti da cui finora erano stati esclusi se non totalmente in parte.

Altro parametro che varia e che riguarda le imprese più strutturate e quello che riguarda il limite di ricavi e compensi entro il quale è possibile richiedere l’aiuto che sale e passa da 5 a 10 milioni di euro;

Cambia anche la metodologia del calcolo per arrivare a quantificare l’importo da ottenere che, per quanto concerne gli importi riguardo alla forbice tra il valore minimo e massimo dovrebbe rimanere lo stesso (si va da un minimo di 1.000 o 2.000 euro in base alla tipologia dei soggetti fino a 150.000 euro).

Le novità riguardano gli scaglioni di riferimento per determinare, in base alla perdita, la somma a cui si ha diritto.

Ma cambiano anche la modalità di utilizzo degli importi: infatti accanto al pagamento diretto cioè l’incasso vero e proprio sul conto corrente indicato nella domanda si aggiunge la possibilità di richiedere e utilizzare tale somma in compensazione tramite modello F24 per pagare altre imposte e per il quale tale modalità e ammessa.

Di seguito le percentuali per il calcolo del contributo a fondo perduto in base ai ricavi e compensi.

 

Percentuale di calcolo dell’importo del contributo a fondo perduto. Ricavi e compensi di imprese e

professionisti

60 per cento della perdita                                                                            fino a 100 mila euro

50 per cento della perdita                                                                            tra 100 mila e 400 mila euro

40 per cento della perdita                                                                            tra 400 mila euro e 1 milione di euro

30 per cento della perdita                                                                            tra un milione e 5 milioni di euro

20 per cento della perdita                                                                            tra 5 e 10 milioni di euro

Per fare domanda si attende in tempi stretti il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che sta approntando la piattaforma su cui farla e che indicherà le modalità per la presentazione, che sembra possa partire fin dai primi giorni di aprile e concludersi entro il mese stesso secondo le previsioni degli esperti del ministero delle finanze.

Se prendiamo come riferimento le dichiarazioni fatte dal Premier Draghi nella conferenza stampa del 19 marzo 2021, ci dovrebbero essere 60 giorni di tempo per fare richiesta probabilmente tramite la piattaforma Sogei, ma i primi pagamenti dovrebbero partire già dall’8 aprile 2021, per concludersi entro la fine del mese stesso.

Vediamo adesso per quanto concerne le proroghe delle scadenze fiscali cosa prevede la riscrittura del Decreto Sostegno.

Di fatto come già successo in precedenza con gli altri provvedimenti emergenziali, le scadenze fiscali sono state riscritte dal Decreto Sostegno.

C’è sicuramente l’intervento sulla pace fiscale e sulla certificazione unica 2021 infatti tale cosa è stata confermata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con due appositi comunicati stampa. Ma naturalmente le proroghe di cui si parla non riguardano solo questi due fronti, ma sono diverse.

Facciamo una breve sintesi e riepilogo in questa tabella.

Da una parte l’oggetto della proroga con la data prevista e dall’altra il nuovo termine interessato dalla stessa evidenziata con carattere in neretto.

Oggetto della proroga e Data di scadenza prevista                          Nuovo Termine prorogato.

Rate rottamazione ter scadute e saldo e stralcio 1° marzo 2021

31 luglio per quelle scadute nel 2020, 30 novembre per quelle scadute nel 2021

Comunicazioni (CU)enti vari per la precompilata (banche, assicurazioni, enti previdenziali, amministratori di condominio, università, asili nido, ecc.) 16 marzo 2021  al 31 marzo 2021

Trasmissione telematica Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate   16 marzo 2021 al 31 marzo 2021

Consegna Certificazione Unica ai percipienti       16 marzo 2021 al 31 marzo 2021

Messa a disposizione della dichiarazione precompilata  30 aprile 2021  al 10 maggio 2021

Versamento Web Tax 16 marzo 2021   al   16 maggio 2021 con relativa dichiarazione al 30 giugno 2021

Naturalmente oltre alle proroghe fiscali si aggiunge notizia non meno importante la nuova e tanto attesa sospensione dell’attività di riscossione, fino al 30 aprile, ovvero data di termine dello stato di emergenza.

Vediamo cosa è previsto per la cosiddetta Pace fiscale, nonché le novità sul saldo e stralcio delle cartelle e sulla sanatoria degli avvisi bonari che sono un’altra spina nel fianco dei contribuenti.

Il Decreto Sostegno, inoltre, prevede una nuova pace fiscale, che è articolata e imperniata su due punti principali:

1)Le cartelle interessate vanno dal 2000 al 2010 e dunque lo stralcio dei debiti emessi sono quelli che, lo ripetiamo interessano l’arco temporale che va dal 2000 al 2010, esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro. Questa è la novità, cioè la soglia del reddito. Saranno cancellati in automatico i debiti fino a 5.000 euro, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018, senza che i contribuenti debbano fare alcun adempimento o compilare moduli o domande.

2)Poi c’è la definizione agevolata degli avvisi bonari che riguarda il periodo relativo al 2017 e al 2018 rivolta alle partite IVA che, a causa dell’emergenza Covid, hanno perso più del 33 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019. Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare la proposta di sanatoria al contribuente, con l’importo dovuto al netto di sanzioni e somme aggiuntive.

Trova ulteriore spazio nel decreto Sostegni anche l’accordo sulla riforma della riscossione di cui si parlava già da tempo ma che adesso sembra abbia ritrovato nuovo impulso. A regime, i crediti non recuperati entro cinque anni dalla data di affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione diventeranno inesigibili, ma solo qualora non siano state avviate procedure esecutive o non siano state accordate proposte di definizione agevolata.

Sarà il MEF con un apposito provvedimento a indicare i criteri per la messa a punto della riforma, entro la data di conversione in legge del decreto Sostegno.

Vediamo cosa prevede il Decreto Sostegno per quanto concerne la proroga della CIG e blocco dei licenziamenti che ricordiamolo per quanti non lo sanno riguarda solo il nostro paese. Analoga norma non c’è in nessun paese europeo.

Passando al fronte lavoro, particolari novità riguardano due misure chiave introdotte dall’inizio dell’emergenza:

C’è stata la riconferma della cassa integrazione per coronavirus: attualmente è accessibile fino al 31 marzo 2021 e fino al 30 giugno solo per CIG in deroga e assegno ordinario. La durata adesso si allunga rispettivamente fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre 2021;

Poi viene riconfermato il blocco dei licenziamenti, attualmente la scadenza è sempre fissata al 31 marzo 2021. La proroga è prevista con i cosiddetti due tempi:

  1. a) fino al 30 giugno 2021 in maniera generalizzata;
  2. b) dal 1° luglio 2021 al 31 ottobre 2021 il divieto di procedere con i licenziamenti si lega alla fruizione della CIG Covid.

Tempi diversi per la proroga del blocco dei licenziamenti erano stati annunciati dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.

Previsto anche il Bonus lavoratori stagionali nel Decreto Sostegno

Il testo approvato il 19 marzo 2021 conferma quanto annunciato dalla formazione di governo che ha poi lasciato il testimone alla squadra capitanata da Mario Draghi. Ma non per gli importi.

Il bonus per i lavoratori stagionali sarà pari a 2.400 euro, non più tre mensilità di bonus da 1000 euro come previsto in principio.

Previsto anche il bonus per i lavoratori sportivi, il decreto Sostegno prevede un sostegno di importo variabile, tra i 1.200 e i 3.600 euro.

Secondo quanto contenuto nell’ultima bozza, in attesa del testo ufficiale del DL Sostegno, il calcolo del bonus spettante verrebbe effettuato in base ai compensi del 2019:

 

indennità di 3600 euro in caso di compensi sopra i 10.000 euro;

indennità di 2.400 euro in caso di compensi tra 4.000 e 10.000 euro;

indennità di 1.200 euro in caso di compensi inferiori a 4.000 euro.

 

Gli importi vengono erogati dalla società Sport e Salute e non dall’INPS. L’ultima indennità ricevuta ammontava a 800 euro.

 

Sul Reddito di emergenza, proroga di tre mesi nel decreto Sostegno anche per chi ha finito la Naspi

Nuovo ossigeno arriva anche per un’altra misura emergenziale introdotta dal Decreto Rilancio: il reddito di emergenza.

Nato come un assegno, pari ad un minimo di 400 euro e ad un massimo di 840 euro, calcolato in base al numero di componenti del nucleo familiare e all’ISEE, viene riconfermato ancora una volta e modificato in diversi punti.

Con il Decreto Sostegni, si prevedono tre mensilità ulteriori di reddito di emergenza, per marzo, aprile e maggio 2021.

Cambiano i requisiti d’accesso: per le famiglie che vivono in affitto, aumenta di un dodicesimo il valore annuo del canone di locazione dichiarato ai fini ISEE. Inoltre, potranno presentare domanda anche i lavoratori che hanno terminato la Naspi o la Dis Coll tra il 1° luglio e il 28 febbraio 2021.

Non una proroga NASpI cioè l’indennità di disoccupazione nel Decreto Sostegno, ma requisiti meno stringenti

Ci si attendeva una proroga, come previsto nel corso del 2020. Il nuovo decreto dispone invece novità sui requisiti: fino al 31 dicembre 2021 diventa accessibile a prescindere dalla sussistenza del requisito che prevede il diritto all’indennità per coloro che hanno maturato 30 giorni di effettivo lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

Contratti a termine, è prevista la proroga cioè di rinnovo senza indicazione della causale in scadenza nel Decreto Sostegno, fino al 31 dicembre 2021

Vengono nuovamente congelate le causali fino al 31 dicembre 2021 in modo tale che i periodi a termine non vengano computati nel massimale di durata dei contratti a tempo determinato.

Michele Minardi

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"