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Il nuovo DPCM approvato ieri dalle autorità centrali dopo l’incontro tenutosi a Palazzo Chigi con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico e poi a seguire tra gli esperti del Governo ed i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni prevede una linea soft per arginare la pandemia.

Un decreto che ha tardato a vedere la luce e che ha diviso la maggioranza; infatti i tempi per l’approvazione di questo nuovo Decreto del Presidente del Consigli dei Ministri  si sono rivelati più lunghi del previsto, in quanto come si pensava,  non è stato facile trovare un accordo, una sintesi come si suole dire , tra le diverse anime della maggioranza. Alla fine, però, rispetto alle prime ipotesi che circolavano, il Governo ha scelto di adottare una linea soft, decidendo ad esempio di tenere fuori dal blocco – almeno per un’altra settimana – palestre e piscine.

Questo nuovo DPCM d’urgenza approvato ieri 18 ottobre, si va ad aggiungere a quanto previsto dal Decreto Ottobre, il quale ha introdotto restrizioni e obblighi che a quanto pare non sono stati sufficienti vista l’attuale situazione, con il numero dei contagi che ormai continua da diversi giorni ad aumentare.

Per questo motivo il Consiglio dei Ministri ha deciso di introdurre e prevedere  nuove più stringenti norme, tese a salvaguardare la salute dei cittadini e non creare o tentare di attenuare la pressione sulle terapie intensive degli ospedali, come quelle che interessano da vicino i locali  dove i giovani si ritrovano per la movida serale. Sono questi, infatti, i luoghi più a rischio visto che sono soliti verificarsi assembramenti di giovani (che spesso non indossano neppure la mascherina). Ma non sono queste le uniche attività per le quali sono state introdotte restrizioni con il nuovo DPCM.

 

Cosa contiene il testo del DPCM del 18 ottobre.

 

Dopo un confronto con Regioni e CTS è stato deciso di modificare ancora gli orari di apertura e chiusura per i servizi di bar e ristorazione (comprese pasticcerie e gelaterie).

 

Nel dettaglio, a partire dalle ore 18:00 sarà autorizzato solamente il servizio al tavolo. La chiusura dell’attività dovrà però scattare a mezzanotte (un vero e proprio coprifuoco), con la riapertura che non potrà esserci prima delle 5:00 (viene colmato, quindi, il vuoto normativo del DPCM del 13 ottobre). Le consegne a domicilio, però, non avranno vincolo di orario; per l’asporto, invece, c’è tempo fino a mezzanotte.

 

Attenzione: al tavolo di un ristorante potranno sedere al massimo 6 persone; sarà compito del ristoratore, poi, dare indicazione del numero massimo di commensali ammessi nel locale in base alla propria capienza. Inoltre, ai sindaci viene data la possibilità di chiudere strade e piazze dove solitamente si creano assembramenti (sarà possibile transitare solo a chi deve raggiungere un esercizio commerciale o la propria abitazione).

 

Vengono sospese le fiere e le sagre (solamente in ambito locale, con l’eccezione di quelle nazionali e internazionali); questi eventi non si potranno tenere fino a nuovo ordine.

 

Parrucchieri e centri estetici non devono chiudere

Salve per il momento le attività come parrucchieri e centri estetici, la cui chiusura era osteggiata dai Renziani di Italia viva, per i quali non scatta la chiusura (come invece era stato anticipato da alcune indiscrezioni poi smentite da Palazzo Chigi). Restano anche aperte anche sale giochi e bingo, per le quali però viene predisposta la chiusura alle 21:00.

 

Attività sportive:

Restano aperte piscine e palestre, anche perché – come spiegato dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, “il settore ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”. Insomma, nella maggior parte dei casi le palestre hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e per questo motivo non ci sono elementi che portano – per il momento – in direzione di una loro chiusura.

Dunque tirano un sospiro di sollievo ,ma con una precisa indicazione ,infatti il  il Presidente del Consiglio ha chiosato e spiegato che una decisione definitiva in tale senso  verrà presa tra una settimana. Se tutte le palestre e le piscine non si adegueranno a quanto stabilito dai protocolli di settore verrà predisposta la chiusura tout a court  anche di queste attività.

Novità anche per lo sport: restano vietati quelli di contatto  ma con il nuovo Dpcm non sono consentite neppure le competizioni di squadra dilettantistiche. Nel dettaglio: il testo del DPCM del 18 ottobre indica che sono consentiti solamente gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal CONI, dal CIP (Comitato italiano paraolimpico) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali.

 

Importanti novità anche per la scuola;

E’ stata rispedita al mittente dunque respinta la proposta delle Regioni riguardo al ritorno parziale della didattica a distanza alle scuole superiori: il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si è opposta ancora una volta fermamente a questa possibilità, ribadendo che “la scuola resta in presenza perché è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”. Tuttavia, viene prevista una maggiore flessibilità di orario nelle scuole superiori, con ingressi scaglionati a partire dalle 09:00 e con la possibilità che le lezioni si possano tenere anche nel pomeriggio.

Anche gli istituti Universitari  dovranno adottare e prevedere  una nuova organizzazione tenendo conto del quadro epidemiologico della Regione in cui si trovano, ed operano. Dunque ci sarà un miscellanea tra didattica in presenza e a distanza.

Cosa cambia nel lavoro :

Ancora una volta si  è tornati allo smart working nel settore pubblico e privato

Sono infatti previste differenti novità sia per il lavoro privato che per il pubblico. Nel settore  pubblico, infatti, il 75% di personale dovrà essere in smart working e tutte le riunioni dovranno tenersi in videoconferenza (eccetto che in casi straordinari). Nell’ambito del lavoro privato, invece, viene data una sola raccomandazione, con il datore di lavoro che dovrà incentivare lo smart working qualora le mansioni di quella tipologia di lavoro lo consentano.

Il nuovo DPCM ci consente di contrastare questa nuova ondata di contagi. Dobbiamo evitare un nuovo lockdown generalizzato, non possiamo permettercelo.

Queste sono le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per spiegare la motivazione alla base del nuovo DPCM.

Ma davvero serviva introdurre nuove restrizioni? Questa è la fatidica domanda che tutti si pongono. Secondo Walter Ricciardi (consigliere del Ministro della Salute per l’emergenza COVID-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla facoltà di Medicina della Cattolica di Roma) sì, anche perché in questi giorni le ASL stanno avendo molte difficoltà nel tracciare i contagi. Questa strategia  non è più sufficiente per contenere la diffusione del coronavirus.

 

Ad oggi circa dieci regioni rischiano per la tenuta delle terapie intensive, in quanto ci si sta avvicinando alla soglia di rischio indicata dal Ministero della Salute, ossia del 30% di posti dedicati ai malati da COVID-19 che risultano già occupati. E il bollettino di oggi conferma la pericolosità della situazione che stiamo vivendo: solamente nella giornata di domenica, infatti, sono 514 i ricoveri di pazienti con COVID-19, di cui 45 hanno necessitato della terapia intensiva.

 

Una situazione di rischio che comunque interessa tutte le regioni, con la possibilità che a breve termine possa esserci una saturazione dei posti qualora il trend dei contagi non si modificherà. E solamente l’introduzione di nuove restrizioni potrà invertire questa tendenza, rallentando la diffusione del coronavirus.

Dunque le raccomandazioni sono le solite, evitare assembramenti, utilizzare la mascherina e adottare tutte quelle misure non solo come rispetto verso se stessi ma anche verso il prossimo e consigliate dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico).

Michele Minardi

 

 

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"