dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

I Carabinieri della Stazione di Spinetta Marengo hanno arrestato per evasione Alessandro Di Cara, di 40 anni, pluripregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari. Alle 15.00 circa del 26 ottobre una pattuglia si portava presso l’abitazione del 40enne per un controllo di routine visto che si trovava agli arresti domiciliari. I militari suonavano il campanello di casa non ricevendo risposta e, visto che il cancello condominiale era aperto, entravano e raggiungevano il pianerottolo della sua abitazione. Suonavano e bussavano in casa e rispondeva la madre dicendo che il figlio non era in casa e non sapeva dove fosse. Giungeva in quel frangente dai piani superiori il Di Cara il quale riferiva ai militari di essere andato nell’abitazione di un suo amico del terzo piano, cosa che veniva immediatamente accertata dai militari. Verificato che l’uomo aveva violato la misura degli arresti domiciliari, l’uomo veniva arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria in attesa del rito direttissimo svoltosi la mattina del 27 ottobre e conclusosi con la convalida dell’atto, il rinvio dell’udienza a novembre e l’applicazione di una nuova misura degli arresti domiciliari. Per l’uomo si tratta della terza violazione accertata in pochi mesi dopo le due precedenti di inizio agosto e del 18 ottobre.

I Carabinieri della Stazione di San Salvatore Monferrato hanno denunciato per furto aggravato, ricettazione e uso di atto falso due cittadini italiani, un uomo di 19 anni e una donna di 31 anni, fratelli, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e residenti fuori provincia. Le indagini prendevano avvio il 13 ottobre quando, alle 11.00 circa, una donna di Lu Monferrato chiamava i numeri di pronto intervento perché, dopo avere ricevuto sul suo telefono il messaggio che era scattato l’allarme di casa sua, nel rientrare in abitazione aveva notato una macchina con due persone a bordo che si dava alla fuga. La donna si poneva al’inseguimento del veicolo per alcuni chilometri finché l’auto dei fuggitivi nei pressi della frazione Fosseto usciva fuori strada in una curva a gomito e, dopo avere abbattuto un piccolo albero, rimaneva impantanata in un campo e bloccata in un avvallamento del terreno. Giungevano sul posto diverse pattuglie dell’Arma e i militari scoprivano che i due ladri prima di scappare a piedi avevano nascosto la refurtiva dietro un cespuglio, una parte della quale, ovvero una televisione e un computer portatile, era di proprietà della donna che li aveva inseguiti e alla quale veniva restituito il tutto. Sul veicolo venivano rinvenuti numerosi arnesi da scasso, due radio ricetrasmittenti, un tagliaerba, un rilevatore di metalli e due tesserini falsi di presunti appartenenti a un acquedotto. All’auto erano state applicate con il biadesivo sopra le targhe regolari delle targhe false che durante l’incidente sono state perse, ma recuperate nel campo e sequestrate dai militari. Le indagini venivano indirizzate subito sulla vera targa del veicolo e su coloro che erano stati identificati in precedenza come conducenti e passeggeri del veicolo, scoprendo che i due fratelli erano stati controllati più volte sull’auto che è peraltro intestata alla loro madre, anch’essa pluripregiudicata per reati contro il patrimonio e residente fuori provincia. La vittima del furto e altre persone della zona che avevano visto i due ladri, riconoscevano senza dubbio i due fratelli come coloro che erano sul mezzo quando si erano allontanati dalla casa di Lu Monferrato dove avevano appena commesso il furto. Successive indagini permettevano anche di accertare che il tagliaerba ritrovato sull’auto dei fuggitivi era stato rubato quella stessa mattina in un’abitazione di Rosignano Monferrato. Per questi motivi, al termine di tutti questi accertamenti i due fratelli venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il furto aggravato di Lu Monferrato, per ricettazione del tagliaerba e per l’uso di atto falso avendo applicato sull’auto delle targhe false.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato per uso di atto falso e tentata truffa aggravata un cittadino italiano di 55 anni, pregiudicato, residente in provincia di Lodi. I Carabinieri i giorni scorsi avevano ricevuto la denuncia di uomo che, quale amministratore delegato di una società di Alessandria, diceva che la sua azienda era stata contattata da un avvocato proprietario di un alloggio il quale chiedeva informazioni su un uomo che voleva affittare la sua abitazione e che per definire la pratica di locazione aveva presentato un contratto di lavoro e tre buste paga relative proprio all’azienda del denunciante. Il denunciante, dopo avere visto il contratto di lavoro e le tre buste paga, riferiva all’avvocato che si trattava di documenti falsi. Tali documenti erano stati portati all’agenzia immobiliare, che faceva da intermediaria per l’affitto, da una donna cinese che si era spacciata per la fidanzata del 55enne. Accertato che l’uomo non aveva mai lavorato per tale azienda e quindi non poteva avere il relativo contratto di lavoro e le buste paga, che aveva quindi falsificato per stipulare il contratto di locazione, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per uso di atto falso e per tentata truffa aggravata.

I Carabinieri della Stazione di San Salvatore Monferrato, al termine di un’indagine, hanno denunciato per truffa e sostituzione di persona un cittadino italiano di 22 anni, residente in provincia di Napoli, pregiudicato, che già in passato si era reso responsabile di fatti simili. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata da un uomo della zona a fine settembre il quale riferiva che aveva visto su un sito di vendite on-line una stufa a pellet e aveva deciso di acquistarla visto che il prezzo era conveniente. Contattava il venditore con il quale si accordava sul prezzo pari a 550 euro e dal quale riceveva un codice IBAN sul quale effettuare il bonifico e mandava la fotocopia di una carta di identità dicendo che si trattava di sua figlia quale intestataria di quel conto corrente. Effettuato il bonifico della cifra concordata, l’uomo non vedeva arrivare il prodotto acquistato e cercava più volte di contattare il venditore per chiedere della spedizione dell’oggetto che però dopo le prime vaghe scuse non rispondeva più al telefono, rendendosi irreperibile. Capito di essere stato truffato, presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. Dal codice IBAN sul quale era stato effettuato il versamento si scopriva chi era stato l’autore della truffa ovvero il 22enne mentre la carta di identità utilizzata risultava essere stata smarrita nel maggio del 2015 e non era sicuramente della figlia del falso venditore. Per questo motivo l’uomo, già più volte denunciato per fatti analoghi, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa e sostituzione di persona.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente un cittadino marocchino di 18 anni residente in città. Il giovane veniva fermato da solo e a piedi nei giardini di via Gandolfi e sottoposto a perquisizione personale venivano rinvenuti una bustina contenente nove pezzi di hashish già suddivisi e richiusi in cellophane e un contenitore contenente un pezzo di dimensioni maggiori sempre di hashish, anch’esso chiuso con cellophane, per un peso totale di 18,3 grammi. Veniva anche eseguita un perquisizione dell’abitazione del giovane senza rinvenire niente altro. Lo stupefacente veniva quindi sequestrato e il 18enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per guida senza patente perché mai conseguita un cittadino ivoriano di 31 anni, residente in provincia di Asti. I militari alle 16.00 circa del 25 ottobre a Solero sulla SP 10 fermavano un’auto condotta dall’uomo e di sua proprietà. Alla richiesta di esibire la patente l’uomo presentava una patente ivoriana risultata però non convertibile in una italiana e scaduta di validità. In considerazione che aveva la patente di guida extra UE scaduta ed era residente in Italia da più di un anno, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per guida senza patente, la patente di guida ivoriana veniva ritirata e la sua autovettura veniva sottoposta a fermo amministrativo.

I Carabinieri della Stazione di Oviglio hanno denunciato per omessa ripetizione della denuncia di armi un cittadino italiano di 67 anni. I militari di Oviglio effettuavano una verifica delle armi detenute dall’uomo e avevano modo di constatare che era in possesso di una pistola. Alla richiesta di presentare ai militari la sua denuncia di detenzione armi per verificare se la stessa fosse detenuta legalmente, l’uomo consegnava una denuncia di detenzione presentata presso comando di polizia di Genova. Però l’uomo si era trasferito a Oviglio già dal 2013 ma, pur avendo spostato il luogo di detenzione delle armi, non si era mai preoccupato di denunciare nel nuovo luogo di residenza la detenzione dell’arme e non aveva chiesto per tempo l’autorizzazione al trasporto delle armi in occasione del trasloco. Per tali motivi, l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x