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Improbabile che la Regione riesca a soddisfare i bisogni di chi il treno lo usa tutti i giorni

Sul possibile taglio della linea per Genova, silenzio stampa inquietante

Tante e troppe le richieste da parte dei pendolari dell’Acquese e del Basso Piemonte nell’ultimo incontro con le istituzioni regionali che si è svolto a Palazzo Robellini lo scorso lunedì 6 ottobre. Dalla reintroduzione del treno diretto sulla linea Acqui-Nizza-Asti al ripristino delle linee Alessandria-Ovada e Alessandria-Nizza-Castagnole-Alba, dall’aumento dei treni sul percorso verso la Liguria di Ponente, dopo il recente depotenziamento sulla Alessandria-Acqui-Savona, alla possibilità di un percorso alternativo sull’ultima parte della Acqui-Genova visto il cantiere previsto per fine 2014, che renderà la linea impraticabile per diverso tempo. Per non parlare della situazione dei bus sostitutivi o impegnati sulle linee interurbane. Temi caldi e molte richieste quasi impossibili da soddisfare per il neo assessore ai Trasporti Francesco Balocco che ha raccolto testimonianze e problemi che porterà sul tavolo della Regione. “La nostra intenzione è di rivedere l’impostazione della legge, in particolare il trasporto su gomma visto che la Regione Piemonte ha 110 ditte operanti e numerosi centri di costo”. La situazione dovrà cambiare anche per il trasporto su rotaia “con un nuovo bando europeo vista la scadenza del contratto con Trenitalia nel 2016”. Un progetto che potrebbe ridare vita alle linee soppresse e ridare fiato a quelle depotenziate. I problemi sono molti: chi viaggia per Torino impiega dai 90 a 120 minuti con due cambi, o ad Asti o Alessandria, con treni che viaggiano anche a 40 chilometri all’ora. “Il cadenzamento orario non è stato di aiuto”, secondo l’associazione dei pendolari dell’Acquese che suggerisce “meno treni, più efficienza”; verso Savona, invece, spesso i tagli hanno costretto gli abbonati ad alzarsi molto presto per essere a lavoro nel giusto orario; verso Genova vige un “silenzio stampa” inquietante, vista la possibilità della soppressione della linea per molti mesi, anche se l’Assessore ha assicurato un suo interessamento. L’Acquese, da punto nevralgico dei trasporti è divenuto una zona franca dimenticata. È anche vero, però, che le persone amano troppo la comodità e si preferisce la propria auto ad un mezzo poco autonomo. Altrettanto vero è che i treni non sono sempre puliti, comodi e caldi o climatizzati in base alle stagioni. È necessario adeguarsi cercando un servizio buono ad un prezzo giusto, cosa che ultimamente non riescono a garantire le aziende di trasporti.

Giampi Grey

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