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Picchiato a pochi metri dalla sede del Comune e dal Corpo della Polizia Municipale, ma nessuno interviene se non quando la persona vittima dell’aggressione giace a terra. Succede in pieno centro, martedì 8 agosto, quando due ragazzini acquesi si sono resi complici di una aggressione nei confronti di un giovane richiedente asilo. Tutto viene registrato con un video da uno dei due ragazzi: uno riprende, l’altro aggredisce il migrante. Ma solo oggi il video spopola tra i social genernado frustazione tra i cittadini di Acqui. La sequenza dei fotogrammi (che circola sul web) dura qualche minuto e si vede la vittima che stava osservando alcuni resti archologici viene scaraventata al suolo, senza alcun motivo. Entrambi i ragazzi, 17enni, sono stati denunciati nei giorni scorsi dai carabinieri di Acqui rispettivamente per istigazione a delinquere e lesioni personali ai danni. Ora i militari dell’Aliquota Operativa del NOR, sono al lavoro per identificare gli altri ragazzi del branco. Uno dei due ragazzi chiede scusa del gesto su facebook, ma non si rivolge alla vittima che ha subito un trauma cranico con 5 giorni di prognosi. Attualmente il rifugiato sta bene, ma in città ognuno prende le distante da questo gesto compresi alcuni iscritti all’associazione di Rugby alla quale uno dei due “bulli” dice di frequentare tramite un post su facebook.

Il grave episodio d’aggressione ripreso da un video pubblicato sui social media non ha lasciato indifferente il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini. «È un atto vergognoso – ha affermato il Sindaco Lorenzo Lucchini – e ritengo che accostare Acqui Terme a questo gesto costituisca un danno di immagine notevole. Non nascondo di essere molto irritato. Azioni di questo genere mi feriscono personalmente. Provo imbarazzo, sia come cittadino sia come amministratore, dover commentare le immagini di questa aggressione. Sono atti gravi che rigetto e che non hanno nulla da spartire con Acqui Terme. Mi sento in dovere di chiedere scusa a nome di tutta la città. Intendiamo, come amministrazione, costituirci parte civile nel processo e stiamo verificando le procedure con i nostri legali. In tempi brevi vogliamo incontrare la persona che ha subito l’aggressione per mostrargli la nostra vicinanza e ringraziare il giovane ragazzo che è intervenuto per allontanare l’aggressore».
 G. P.