Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, denuncia l’ennesima giornata ad alta tensione vissuta nella Casa Circondariale di Torino, dove solamente il pronto intervento e la vigilanza della Polizia Penitenziaria ha sventato un grave tentativo di introduzione di droga. Ma gli agenti sono stati costretti a fronteggiare una violenta reazione: “Tutto è avvenuto intorno alle 10:30 di ieri, mercoledì 29, quando, durante un colloquio in presenza, gli Agenti di guardia hanno notato uno scambio sospetto di calzature tra un detenuto ed un familiare. L’immediato intervento della Penitenziaria ha interrotto il colloquio e portato alla scoperta di 3 involucri contenenti 50 grammi di cocaina, nascosta nella suola delle scarpe. Una volta scoperto, il detenuto ha reagito con estrema violenza e resistenza, opponendosi al personale. Durante il ritorno in cella l’uomo ha scatenato la sua furia scalciando porte, distruggendo il monitor di un computer, vandalizzando le suppellettili, rompendo il vetro blindato di una porta e aprendo l’impianto antincendio, con minacce al personale”.

Santilli spiega l’importanza dell’intervento: “L’ingente quantitativo di droga avrebbe alimentato il mercato illecito interno. Questa è la situazione attuale: il personale è costretto a fronteggiare una violenza inaudita ed ingiustificata nei continui tentativi di reato. Il Ministero deve prendere atto che il personale di Polizia Penitenziaria lavora con rischi e stress operativo altissimi e carenza di mezzi e strumenti di autodifesa”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, lancia l’allarme e propone soluzioni: “La Polizia Penitenziaria è pronta a proseguire il suo compito prezioso ed insostituibile e la sfida che dobbiamo affrontare riguarda il cuore del nostro mandato istituzionale. Rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità, ma ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo deciso e strutturale, con concreti, urgenti e coraggiosi. Quindi chiediamo la dotazione, per il personale, di strumenti non letali come flash-ball e bola-wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, la seconda spara lacci che bloccano le gambe ed è già in uso ad alcune Polizie locali italiane”.
