Lo scorso martedì 23 settembre, presso il Ministero della Salute, si è svolto il workshop “Sanità e apicoltura, sfide e opportunità”, momento di confronto che ha riunito i principali attori dell’apicoltura italiana. Per la prima volta, i ministeri dell’Agricoltura e della Salute hanno lavorato in sinergia, insieme ai servizi veterinari e alle rappresentanze delle cooperative, per discutere le sfide che interessano un comparto centrale per l’economia, la tutela della biodiversità e del benessere collettivo. Tra i partecipanti c’era anche rappresentanti di Piemonte Miele, associato a Confcooperative Fedagripesca Piemonte.

Sul banco degli accusati le importazione a dazio zero, che rischiano di aumentare l’ingresso in Europa di miele a basso costo. Una prospettiva che preoccupa i produttori locali, già oggi chiamati a confrontarsi con importazioni che non rispondono agli stessi standard qualitativi e di sicurezza previsti dalla normativa europea. Non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per il suo ruolo cruciale nel garantire il benessere ambientale e la salvaguardia della biodiversità.
Servono norme più chiare, controlli rigorosi e maggiore trasparenza, strumenti imprescindibili per proteggere i produttori e offrire ai consumatori la garanzia di un miele autentico e di qualità.
Ci vuole una maggiore integrazione tra politiche agricole e sanitarie, in un percorso che vede la cooperazione parte attiva nella difesa delle produzioni e nella valorizzazione delle eccellenze del territorio.

LE PAROLE – Così Davide Colombo, presidente di Piemonte Miele: «Di fronte alla concorrenza di mieli provenienti da contesti molto diversi dai nostri, serve una risposta collettiva. La cooperazione è un modello capace di dare forza agli apicoltori, ma da sola non basta: abbiamo bisogno di regole certe, di un sistema di controlli uniforme e di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori».
Così il presidente di Confcooperative Piemonte Sud, Mario Sacco: «Le sfide legate al mercato e alla qualità sono sempre più complesse ed è indispensabile che le istituzioni riconoscano il ruolo strategico della cooperazione e si impegnino per creare strumenti concreti di difesa delle produzioni locali. L’apicoltura è presidio di ambiente, salute e comunità».
Sulla stessa linea il vicepresidente delegato all’agricoltura, Fabrizio Risso: «La tutela del miele italiano è una questione economica e una scelta di valore che riguarda il territorio e i consumatori. Le cooperative apistiche dimostrano ogni giorno che qualità e sostenibilità possono andare di pari passo, ma hanno bisogno di regole certe e di un sostegno istituzionale chiaro».
