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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato inviatoci dall’Ufficio stampa del Comune di Alessandria.

La crisi a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni, oltre a produrre perdita di lavoro, ha come effetto drammatico la perdita della casa per morosità incolpevole. La conseguenza è la privazione di due diritti fondamentali: il lavoro e la casa ed è da considerare, più in generale, un forte colpo alla dignità personale.
È un problema nazionale che dovrebbe essere affrontato a tale livello, considerando che in Italia nel 2013 vi sono state all’incirca 650.000 richieste per poter usufruire del diritto alle case di edilizia popolare.  Fatta questa premessa, riteniamo che il problema sia amplificato a livello locale, in una realtà territoriale, la nostra, colpita da una situazione economico-finanziaria fortemente critica che non solo ha ricadute su classi sociali già disagiate, ma è foriera di nuove forme di “povertà”.

Partiamo da un dato importante rilevato dallo Sportello Casa del Comune di Alessandria che ha raccolto nel 2013 n.133 richieste di alloggi di Emergenza Abitativa, a cui si può accedere con alcuni criteri, tra cui avere uno sfratto esecutivo per morosità. A fronte di questi 133 nuclei famigliari soltanto 45 hanno il diritto di usufruire dell’assegnazione all’interno delle abitazioni messe a disposizione dall’Agenzia Territoriale per la Casa (ATC). Inoltre, teniamo presente che tale assegnazione non è immediata per una serie di motivi, tra cui il più complesso riguarda l’occupazione abusiva di un centinaio di alloggi da parte di nuclei familiari altrettanto disagiati.

Tenuto conto che l’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare è stato realizzato nel 2009, si comprende ulteriormente la complessità di tale situazione.
In questo quadro non possiamo dimenticare le ricadute sui privati (proprietari di casa); è impensabile ed ingiusto che il peso socio-economico di questa situazione sia ribaltato su di loro.

Inoltre, riteniamo che le Istituzioni debbano, nel rispetto delle loro competenze, intervenire prontamente ad una concreta ed efficiente soluzione al propagarsi di casi illeciti ed illegali (occupazioni abusive) anche se determinati da situazioni di necessità, come denunciato anche dalla stessa ATC.
A fronte di questa situazione si sono attivati già alcuni interventi importanti che, sicuramente sono da valorizzare, in quanto affrontano la situazione emergenziale, ma non sono sufficienti a fronteggiare in maniera sistematica il problema.

Si ricorda, a questo proposito, la piena ed egregia operatività di un Tavolo Tecnico sull’Emergenza Freddo, pienamente attivo, che vede come attori, con il coordinamento del Comune, il Cissaca, l’ASL-lAl, l’Associazione Opere Giustizia e Carità, la CARITAS, la Cooperativa Sociale Coompany, e la Comunità San Benedetto al Porto, che per il 2013-2014, anche grazie alla spinta propulsiva della Fondazione CRAL, sta realizzando importanti azioni positive sulla città:
– il passaggio al 24 a 60 posti letto nel dormitorio Caritas di Via Mazzini
– l’apertura dell’ostello femminile per 20 ospiti donne (seconda struttura di importanza regionale)
– attivazione di un piano di Emergenza Freddo con interventi rivolti alle famiglie sotto sfratto e senza fissa dimora.
– interventi delle abitazioni a sostegno delle famiglie con bimbi piccoli per la riattivazione del riscaldamento o fornitura di strumenti alternativi, in casi di interruzione di utenze per morosità incolpevole.
– proposte di mediazione economica con i piccoli proprietari per alleggerire i costi di chi sopporta le morosità.
Inoltre, non va dimenticato l’impegno dell’ATC nella sospensione, durante l’inverno, degli sfratti delle famiglie colpite da morosità in abitazioni di edilizia popolare e del Cissaca, soggetto fondamentale a sostegno delle situazioni di disagio sociale che sta monitorando tutti i casi a rischio attivando interventi all’interno della rete dei soggetti.

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