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Forlì battuto 2-1 e settimo posto. Questa è la sintesi della nona giornata di campionato dei grigi. E potrebbe essere la partita della svolta stagionale. Perchè? Perchè la squadra ha vinto col cuore, mostrando grinta, carattere e unità d’intenti, dopo una settimana con qualche problema interno. Partiamo dalla gara. Alessandria con Servili in porta e Rantier in panca, subito aggressiva e a segno al 9′ con una conclusione fortunosa di Mora (il migliore in campo) che voleva crossare dalla linea di fondo e ha fatto gol. Poi il rigore di Marconi (23′) che raddoppia, dopo una conclusione sbagliata e il portiere avversario che fa peggio di lui e gli regala pallone e fallo. Quindi controllo assoluto dei grigi, senza rischiare nulla, fino al 38′, quando Viviani commette un errore non da lui e si fa rubar palla da Docente, lo atterra e becca rigore e rosso. Quindi squadra in 10 e gol avversario, con Evangelisti che calcia sul palo e Forte che fa tap-in. Risultato di nuovo in bilico con un’ora da giocare.  Notaristefano tiene gli stessi uomini e cambia modulo (4-4-1) e l’Alessandria resiste. Anzi, nel primo quarto della ripresa prova anche a segnare il terzo gol, ci va vicino, poi fatalmente arretra e cala fisicamente, ma il fortino resiste, il sacrificio dei giocatori è  evidente, la fortuna aiuta (due pali degli ospiti) e i tre punti vengono a casa. Passiamo alla settimana precedente, come detto un po’ burrascosa. Nella riunione di martedì (presidente, ds, allenatore, staff e giocatori) era emersa qualche voce contraria al tecnico, soprattutto da parte di chi gioca meno (o mai) e da chi, nello staff, si sente ai margini. Confronto aperto, diretto, da uomini. Poi lavoro serio in settimana e risposta eloquente della squadra, che al secondo gol (e alla fine) è corsa intorno all’allenatore ad abbracciarlo. E c’è un motivo: c’erano voci che, se non si vinceva, sarebbe saltato. Ora è più saldo di prima: ha fatto il suo lavoro e ha vinto. Servili in campo e Rantier fuori sono, secondo me, scelte figlie del confronto di martedì e il gruppo ha risposto ‘presente’. Ora chi si è lamentato, si adegui. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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