L'ingresso in campo del Cesena omaggiato dai giocatori della Juve

Il Cesena di Toscano non molla niente. Già matematicamente promosso in serie B, ha vinto la sfida con la baby-Juve nel recupero, forse al di là dei meriti maturati durante la gara. Ma l’inesperienza e l’ingenuità dei ragazzi di Brambilla hanno inciso parecchio a favore dei romagnoli nel finale di partite. E così il Cesena continua a volare verso il record di punti del Catanzaro dello scorso anno (96) raggiungendo quota 89: se vince le 3 gare che restano arriva a 98. Invece la Next Gen resta a 48 punti (8° posto), dopo aver accarezzato il sogno della terza vittoria di fila.

La partita

Juve con 5 assenti (2 squalificati e 3 infortunati) e, a sorpresa, senza punte di ruolo dal 1’. Così l’aveva studiata Brambilla. Nel Cesena invece ampio turnover, dando spazio a chi ha giocato meno in stagione. Nel primo tempo gara tattica, ritmo basso, meglio le difese degli attacchi. Nella ripresa Juve più brillante, penalizzata però dall’infortunio di Hasa al quarto d’ora; ma nessun tiro nello specchio della porta. La prima parata della gara l’ha fatta Daffara al 74′ su un rasoterra di Berti. Al 79′, improvviso, il vantaggio Juve: azione manovrata, il giro-palla ha creato un buco centrale e Turicchia, mancino naturale schierato a destra per necessità, ci si è infilato sparando col sinistro vicino al palo, 1-0. Per lui 2° gol in campionato.

Il Cesena, che nel frattempo aveva fatto entrare tutti i super-titolari, ha alzato il ritmo per rimontare. Ha pareggiato all’88’ su azione da corner con Ciofi, sinistro in mischia a battere Daffara, 1-1. E 5° gol in stagione. Gli ospiti hanno continuato martellare, mostrando tutta quella superiorità con cui hanno dominato il campionato: al 93′ è arrivato il gol-vittoria con l’ex-grigio Corazza (10° stagionale), uno dei peggiori fino a quel momento. Col possesso Juve, Stramaccioni ha regalato palla agli avversari, Berti ha servito in verticale il centravanti, destro sotto la traversa e 1-2.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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