Como avanti, contro il Renate, Alessandria out. La Coppa Italia di Lega Pro va in archivio per i grigi, in modo pesante e inglorioso. Peccato. Le firme del 4-0 per i lariani sono di Defendi (15′) Ganz (29′ rig., 33′) e Cortesi (60′). Come spiegare un tracollo simile? Difficile da dire. Il risultato del ‘Sinigaglia’ fa parte di quei misteri di cui il calcio è pieno, di cui si parla tutti i giorni ma che nessuno sa spiegare. L’imponderabile, talvolta, succede. E non mi pare una giustificazione, perchè allo stesso modo si potrebbe giudicare il 5-1 con cui i grigi, nella stessa competizione, batterono il Pavia, che in campionato sta davanti, oppure la realtà strana del Borussia Dortmund, che comanda alla grande il suo girone di Champions League ma è tristemente ultimo in Bundesliga.
La partita, semplicemente, è andata così. Tutto bene da una parte, tutto storto dall’altra: nelle giocate, negli episodi, nei fischi dell’arbitro. Star qui a dire “…se ci dava il rigore…” oppure “…se il terzino non sbagliava…” o ancora “…se va dentro quel tiro…” serve a nulla. Si è perso 4-0 e basta. Si incassa, si manda giù e si torna a lavorare, cercando di far tesoro di quanto è successo, perchè fra 3 giorni è di nuovo campionato, dove il trend è positivo. Anzi, verrebbe da fare una considerazione. Le cose cattive sono capitate tutte in una volta, si è scaricato il ‘malus’, si resetta e si riparte dai 26 punti della classifica. Da qui a Natale ci saranno quattro gare, di cui tre al Moccagatta, dove i grigi raramente hanno sbagliato, prima di chiudere l’andata il 6 gennaio a Venezia alle 14. E sarà contro FeralpiSalò, Como, Bassano e Renate che si porranno le basi per un girone di ritorno che potrebbe regalare grandi emozioni. Basta crederci, sacrificarsi e ‘sputare sangue’. Come diceva Dan Peterson.
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