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Poco più di mille, come quasi sempre, per vedere il pareggio dei grigi. Col  Santarcangelo è finita 1-1, come troppe volte quest’anno (6, coppa Italia compresa); la pareggite non guarisce e la scarsa prolificità in attacco resta endemica, quindi l’1-1 diventa il risultato più logico. La ‘prima’ di Luca D’Angelo da allenatore dell’Alessandria è andata così, anche se con alcune differenze rispetto a prima. Nel senso che la squadra è sembrata in partita sempre, senza pause, è apparsa più ordinata in campo e ha creato tante situazioni pericolose nell’area avversaria, da cui il gol (Valentini al 16′), ma la difesa ha avuto un passaggio a vuoto ed è subito arrivato il pareggio. Errori, certo, ma anche sfortuna, perchè senza la deviazione di  Sabato il tiro di Beccaro (15′) sarebbe finito in mano al portiere. Non c’è niente da fare: bisogna avere pazienza e aspettare che la ‘tempesta della sfiga’ passi. L’infortunio a Ferrari sta condizionando la stagione, perchè la punta centrale di peso non c’è mai stata e Notaristefano, di fatto, non ha mai avuto la squadra come l’aveva progettata; Ferrini ha avuto la polmonite ad agosto, è rientrato e ha preso due giornate di squalifica, poi gioca una gara e mezza e si rompe la faccia in allenamento e sta fuori di nuovo tre partite. Cose ben oltre la normale dinamica degli infortuni e delle squalifiche, e non imputabili ad errori di alcun genere. Succedono e basta, ma condizionano la stagione. Se poi si aggiungono tanti episodi di ‘mala-suerte’ davanti alla porta, ecco spiegata la classifica di una squadra che, sinceramente, vale di più dell’ottavo posto, ma che non riesce ad ingranare. Secondo me passerà tutto, il buio lascerà il posto alla luce e il periodo nero l’avranno anche gli altri, ma bisogna avere pazienza. La classifica, nonostante il pari, resta com’era, anche se quelle davanti hanno preso un po’ di vantaggio, e vincere un paio di partite rilancerà le ambizioni dei grigi. Ma bisogna fare gol. Forza ragazzi, mettiamola dentro. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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