Giuseppe Prestia, capitano dell'Alessandria e goleador a Perugia

Il ghiaccio è rotto! Finalmente l’Alessandria è riuscita a fare 1 punto in serie B, il campionato ritrovato a fatica dopo quasi mezzo secolo. E lo ha fatto a Perugia, sul campo di una neopromossa, andando sotto per un errore individuale (ancora una volta…) e rimontando nel giro di tre minuti. Lo stato d’animo della truppa grigia è migliorato tanto in vista della sfida casalinga col Cosenza di sabato prossimo, ma già durante la settimana si lavorerà con la consapevolezza di non essere più da sola, là in fondo, Cenerentola del girone sempre a zero. Ora la squadra sa che ‘si può fare’

LA PARTITA

Partita ‘sporca’ e risultato giusto, con poche emozioni e per lunghi tratti noiosa. Con un ‘MA’ enorme: dopo 7′ Corazza lanciato a rete viene travolto da Chichizola fuori area. A tutti o quasi sembra ‘rosso’, ma l’arbitro Marini estrae il ‘giallo’ per il portiere di casa. Proteste e grandi dubbi, ma a fine gara Longo dirà “so che il regolamento dice che se l’attaccante va verso l’esterno e non verso la porta il cartellino è giallo e non rosso. Questo è il regolamento e lo accetto”. Però una decisione diversa, che non sarebbe stata scandalosa, avrebbe indirizzato la partita in altro modo.

LE RETI

  • 1-0 Al 14′ Di Gennaro appoggia di testa al portiere Pisseri, ma il passaggio è corto e l’ex grigio De Luca prosegue la corsa, evita il portiere e insacca da posizione defilata e non facilissima. Grigi sotto per un altro errore individuale.
  • 1-1 Al 17′ angolo per l’Alessandria, Prestia a centro area conquista lo spazio e tocca in rete di testa, con Rosi aggrappato addosso. Gol di forza del capitano, che esulta e anima la squadra.

I MIGLIORI

Questa volta la palma del ‘top’ mandrogno va a 2 giocatori, Pisseri e Prestia (fino al cambio), sempre attenti, concentrati e bravi a trascinare i compagni. Al capitano va il merito del gol e della grinta in fase difensiva, al portiere quello della sicurezza continua e di una grande parata salva-pareggio nel finale. Ma anche tutti gli altri giocatori si sono calati nel ruolo, dando sempre grande dimostrazione di impegno e abnegazione.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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