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Una delle controindicazioni emerse recentemente in ambito hi-tech è quella legata al problema dell’effetto spam che colpisce chi possiede un tablet. Avendo vissuto in prima persona questo fenomeno, ho chiesto delucidazioni a vari titolari di negozi di telefonia. “Molte applicazioni usate in internet sono gratis – mi risponde con naturalezza invidiabile la persona interpellata, prima di aggiungere il fatto che però – sono proprio queste stesse applicazioni a ‘buttare’ il fruitore su cose a pagamento. Le persone vogliono tutto gratis e dietro la parola gratis ci sono spesso le fregature”.

Una prospettiva abbastanza inquietante, soprattutto per chi non è particolarmente avvezzo alla tecnologia. “Ma vi capitano spesso situazioni simili?”. “Più o meno una trentina al mese – prosegue l’interlocutore, con la stessa calma mostrata in precedenza -. “E vi sembrano poche?” , verrebbe da dire, se non fosse che la necessità di risolvere il problema invoca assoluta diplomazia. Quali sono dunque i rimedi per non cadere in queste insidie? “Ricordate che se anche si scarica gratis l’applicazione di un servizio, non è detto che poi sia gratis anche l’utilizzo: un cliente, andando su facebook, ha visto la scritta ‘Guarda questo video ora’: schiacciando, ha attivato un servizio a pagamento. Altra cosa fondamentale: è sempre meglio mettere il dito al centro del tablet, perché tutto il perimetro è pieno di finestre che, se aperte, innescano vari servizi a pagamento”

GZ

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