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Si è concluso domenica sera, con una serata di grande emozione, il Festival Adelio Ferrero, che ha visto Alessandria trasformarsi per quattro giorni in una capitale del cinema e della critica. Molti gli incontri che hanno entusiasmato la platea. Domenica pomeriggio le troupe cinematografiche coinvolte per il contest “Filming Alessandria” hanno mostrato i brevi film realizzati nelle 48 ore a disposizione per riprendere e reinventare la città del critico Adelio Ferrero. Durante la serata, dopo un brillante omaggio a Dean Martin da parte dello studioso Mario Galeotti, il concerto dei giovani musicisti del conservatorio “A. Vivaldi” diretti da Cecilia Brovero su immagini di La passione di Giovanna d’Arco e di Vampir di C. T. Dreyer (elaborati in un raffinato montaggio a cura del giovane saggista bresciano Nicola Cargnoni) ha scaldato la platea. In chiusura, il pubblico si è emozionato grazie alla visione del docu-film Tonino, sulla straordinaria figura dello sceneggiatore e poeta Tonino Guerra, intrattenendosi poi in sala con il regista e la produttrice del film, gli spezzini Daniele Ceccarini e Paola Settimini.

Questi eventi, coronamento di una manifestazione in cui si sono avvicendati in sala Ferrero al Teatro Comunale e nei locali dell’Associazione Cultura e Sviluppo alcuni dei maggiori protagonisti della critica italiana sul cinema, hanno rappresentato solo alcuni tra i momenti più appassionanti di un festival che ha visto la partecipazione dell’attrice Marta Gastini, di sceneggiatori quali Antonio Tentori e Biagio Proietti, di registi come Peter Del Monte, del vincitore del  Leone d’oro 2016 per il restauro cinematografico Massimo Sordella, di studiosi ed esperti di cinema e comunicazione.

Il Premio Ferrero 2107 per la sezione recensioni è stato vinto da Giorgia Romanazzi di Lainate (MI), con Fleabag, il ritratto causticamente reale di una ventenne in crisi; al secondo posto Leonardo Gregorio di Capurso (BA), con Non essere cattivo di Claudio Caligari; primo nella sezione saggi è risultato  Gabriele Baldaccini di Lido di Camaiore, con Al margine del buio-
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; il secondo premio è andato a  Carlo Comanducci di Genova, con Il gesto e l’atto: Kynodontas di Yorgos Lanthimos. La segnalazione di Qualità nella la sezione recensioni è stata attribuita a Yuri Saitta di Genova, per Hell or High Water; nella sezione saggi a Marco Grasso di Lecco, per De partibus animalium: il ruolo narrativo del corvo nella cultura occidentale da Esopo a Games of Thrones. La prima classificata per la sezione video saggi è stata Livia Galtieri di Roma, con Synthesis: Tv series and electro music; i secondi classificati sono stati Davide Rizzo e Marzia Toscano di Bologna, con  Mauro Mingardi. Un western senza cavalli.

Il contest “Filming Alessandria” è stato vinto, nella sezione ‘miglior film’ da Tutto è come sembra di Errico D’Andrea; nella sezione ‘miglior soggetto’ da Quanto possiamo dare in sei ore di Federico Braconi.

Le Giurie del Premio erano composte, nelle sezioni recensioni e saggi, da: Danilo Arona, Mathias Balbi, Davide D’Alto, Steve Della Casa, Bruno Fornara, Mario Gerosa, Roberto Lasagna, Luca Malavasi, Anton Giulio Mancino, Roy Menarini, Emiliano Morreale, Adriano Piccardi, Barbara Rossi, Saverio Zumbo; nella sezione video-saggi, da: Marco Bertozzi, Luca Bigazzi, Marcello Walter Bruno, Cécile Chièze, Oreste De Fornari, Peter Del Monte (Presidente), Elfriede Gaeng, Paolo Lipari, Mirko Locatelli, Giovanni Robbiano, Antonella Sica, Antonio Somaini, Giuditta Tarantelli. Curatore della sezione video-saggi: Saverio Zumbo; Presidente della Giuria video-saggi: Peter Del Monte.

Speciali riconoscimenti per il contributo alla cultura e all’arte cinematografica sono stati conferiti a Adriano Aprà, Francesco Barilli, Peter Del Monte, Andrea Pellizzari (in memoria del padre Lorenzo, ideatore del Premio Adelio Ferrero), Biagio Proietti, Ignazio Senatore.

“Il premio e il festival Adelio Ferrero sono una di quelle occasioni ormai sempre più rare nelle quali si ha l’impressione che fare il critico cinematografico abbia ancora un senso”, sottolinea in un breve messaggio di saluto Emanuela Martini, direttrice del TFF, che non è potuta essere presente a causa di un lieve problema di salute. “Ci sono passione, cultura e curiosità, che erano poi le caratteristiche del grande studioso a cui la manifestazione si ispira”. L’organizzazione del Festival, presieduta da Roberto Lasagna e Barbara Rossi, è al lavoro per un’edizione 2018 ricca di sorprese.