Clamorosa evasione di un detenuto minorenne, egiziano, dal Centro di Prima Accoglienza del Ferrante Aporti di Torino. Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Il fatto
Lo denuncia Vicente Santilli, segretario regionale del SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Adesso è prioritario catturare l’evaso, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare donne e uomini della Pol-Pen”. Santilli riferisce che “poco dopo mezzanotte il minorenne, ristretto in una camera detentiva, avrebbe ricavato un buco dal cassone dell’avvolgibile sopra la finestra. Da qui, è arrivato all’area parcheggi e si è allontanato. Sono ovviamente in corso le indagini per la sua cattura, ma è evidente che l’evasione comporterà per lui nuovi guai giudiziari”.
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Il commento
E’ drastico il giudizio di Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Da troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile: Catania, Beccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola… Registriamo con preoccupante frequenza il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia. È da sottolineare che, nell’ultimo periodo, diversi detenuti minorili provocano con strafottenza e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ma niente è stato fatto e ci stupiamo di chi “si meraviglia” se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione fino ai 25 anni nelle strutture per minori”.
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L’accusa alla politica
“I vari Governi che si sono alternati negli anni – prosegue Capece – hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che ha minato la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. Il nostro Sindacato ha chiesto ai vertici che le politiche di gestione e trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e, contestualmente, da adulti fino a 25 anni. La realtà detentiva minorile italiana è più complessa e problematica di quello che si immagina e dovrebbe tornare nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, piuttosto che restare Dipartimento a sé. Questa clamorosa evasione conferma, purtroppo, che avevamo ed abbiamo ragione”.