Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Solvay Spinetta Marengo successivo al servizio del 5 dicembre a “Le Iene”:

Solvay prende molto sul serio il tema dei PFAS: nulla è più importante della salute e della sicurezza dei nostri colleghi e delle nostre comunità locali. Siamo fermamente impegnati per un futuro più sostenibile e l’eliminazione graduale dei fluorotensioattivi nella nostra produzione ne è un’ulteriore prova. Per questo, in relazione al servizio televisivo della trasmissione “Le Iene”, andato in onda il 5 dicembre 2023, Solvay intende fornire le seguenti precisazioni:

  • Solvay si è impegnata a eliminare volontariamente l’uso dei fluorotensioattivi globalmente entro il 2026 e continua a introdurre tecnologie all’avanguardia con l’obiettivo di eliminare le emissioni di tali sostanze dalla sua produzione. Oggi siamo in grado di garantire una rimozione del 99,95 % delle emissioni di fluorotensioattivi.
  • Oggi Solvay produce un solo fluorotensioattivo di nuova generazione, il C6O4, che non è bioaccumulabile e non è biopersistente.
  • Solvay non ha mai prodotto il PFOA e ne ha eliminato completamente l’uso nel 2013, con largo anticipo rispetto alle indicazioni definite a livello internazionale.
  • Solvay monitora costantemente la salute dei suoi lavoratori. La pluriennale, continua e costante sorveglianza medica dei dipendenti non indica, sulla base dei dati individuali, alcuna correlazione con effetti patologici associati all’esposizione professionale ai PFAS.
  • Gli studi epidemiologici citati nella trasmissione analizzano un periodo storico che comprende anche alcuni anni precedenti l’arrivo di Solvay a Spinetta Marengo. Hanno una valenza puramente descrittiva e non possono identificare nessi causali di potenziali malattie con la presenza dell’impianto.
  • Riguardo all’eventuale proseguimento dell’indagine epidemiologica annunciato dalle autorità locali, Solvay è per una collaborazione costruttiva.
  • Relativamente alla condanna passata in giudicato per “disastro innominato colposo“ (cioè non intenzionale) la Corte di Cassazione ha accertato definitivamente la storicità della contaminazione, avvenuta ad opera di altri molto prima che Solvay acquisisse il sito di Spinetta Marengo nel 2002.
  • La Corte di Cassazione ha anche definitivamente stabilito che l’acqua potabile a Spinetta Marengo è sempre stata sicura e conforme ai limiti delle leggi sulla potabilità.
  • Per quanto riguarda il procedimento giudiziario in corso, le residue ipotesi d’accusa riguardano una responsabilità colposa (cioè non intenzionale) relativa ad una presunta alterazione dell’ambiente. Solvay è certa che tutti i propri manager hanno sempre operato con correttezza e nell’osservanza delle normative ambientali e conferma la propria fiducia nella giustizia e nell’operato dei magistrati. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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