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L’assessore alla Casa, Mauro Cattaneo, ha espresso alcune considerazioni sulla vicenda dello sgombero del Ferrhotel:
“La decisione della società proprietaria di sgomberare la struttura del Ferrhotel che da lungo tempo era utilizzato come rifugio da diverse persone prive di un tetto ha ulteriormente aggravato una situazione che era già ampiamente di grave sofferenza per l’emergenza abitativa nella nostra città.
Gli uffici del Comune di Alessandria insieme agli operatori del Tavolo Tecnico per l’Emergenza Freddo si sono attivati per cercare di rimediare a questi ulteriori bisogni chiedendo un nuovo sforzo e disponibilità alle persone che operano presso il dormitorio Caritas di via Mazzini.
Purtroppo solo alcuni degli ex ospiti del Ferrhotel si sono avvalsi di questa disponibilità, mentre degli altri non si hanno avuto più notizie.

La vicenda Ferrhotel è un’ulteriore goccia che cade in un vaso già traboccato. Ed evidenzia una situazione a cui bisognerà rispondere con nuovi interventi di carattere strutturale. Non ha però senso parlare di interventi in grandi strutture inutilizzate come la Cittadella e la Caserma Valfrè. L’emergenza abitativa non è semplicemente un problema che si risolve con alcuni grandi stanzoni in cui ammucchiare a dormire dei senza tetto. Occorre invece attrezzare adeguate strutture d’accoglienza che diano dignità alle persone che ospiteranno. Ed è soprattutto un problema che riguarda ormai decine di nuclei famigliari che non possono certo essere dispersi come naufraghi alla rinfusa.
In queste settimane il Tavolo Tecnico per l’Emergenza freddo – a cui partecipano e collaborano gli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale – ha seguito circa duecento nuclei familiari a rischio, svolto attività di mediazione in procedure di sfratto, gestito decine di piccoli interventi economici. Ma è evidente che per quanto utile e generoso tutto questo non sia più sufficiente.

Dopo aver aperto la nuova struttura del dormitorio femminile e aver raccolto una prima disponibilità da parte della Caritas ad ampliare temporaneamente la fase di maggior accoglienza del dormitorio maschile, occorrono altri interventi ma soprattutto la capacità economica di sostenerli. Occorre ad esempio individuare piccoli e medi immobili di proprietà pubblica che possano essere destinati – anche provvisoriamente – a piccole strutture temporanee di accoglienza per singoli ma soprattutto per nuclei familiari, individuando anche le risorse per poterli convertire a tale uso e – grazie alla collaborazione di operatori del privato sociale come la Caritas e la Comunità di San Benedetto – impegnando nel lavoro di recupero le stesse persone che ospiteranno fornendo così loro anche un piccolo reddito. Occorre una più stretta collaborazione con l’Agenzia Territoriale per la Casa che consenta di abbreviare i tempi di consegna degli alloggi disponibili e permetta di assegnare agli aventi diritto i 45 alloggi destinati all’emergenza abitativa relativi alla graduatoria del 2013.

L’emergenza sociale che riguarda la nostra città come tutto il nostro paese vede nell’emergenza abitativa il punto di maggior allarme. Il Comune di Alessandria grazie alle collaborazioni già citate è impegnato quotidianamente nell’affrontarla. Occorre però maggior consapevolezza della situazione in cui centinaia di nostri concittadini si trovano e maggior disponibilità e solidarietà da parte dei vari soggetti pubblici e privati che possono essere utili a individuare soluzioni. Nelle ultime settimane si è intensificato un lavoro di collaborazione con la Prefettura che speriamo dia a breve dei buoni risultati. Ben sapendo che non esistono soluzioni che ci faranno superare da un giorno all’altro problemi di questa gravità ma contando anche sul senso di responsabilità di tutte le componenti della nostra Comunità locale”.

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