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MILANO – partita con clima mesto e facce tristi la quarta tappa del Giro d’Italia dopo la morte in corsa luned del ciclista belga Wouter Weylandt; caduto durante la discesa del passo del Bocco. Quella che doveva essere una tappa di festa per celebrare i 150 anni dell’Unit d’Italia; con la partenza a Quarto dei Mille da dove salparono i garibaldini; si trasformata un evento triste. Poca gente; volti tirati e nessuna voglia di parlare: tutti i corridori hanno il lutto al braccio. Il gruppo si disposto su tre file con il team Leopard-Trek in testa; la maglia rosa dietro e poi il resto dei corridori: un lungo applauso ha accompagnato le prime pedalate della quarta tappa. TAPPA – Abbiamo condiviso un progetto di tappa che sta a cuore ai corridori; aveva spiegato il direttore della corsa; Angelo Zomegnan. Dopo un minuto di raccoglimento alla partenza; la fanfara dei bersaglieri suoner il Silenzio; poi i corridori in bici andranno all’ospedale Galsini per regalare tre minuti ai bambini che soffrono. Nei 216 km da Quarto dei Mille a Livorno; ogni squadra guider il gruppo ciascuna per 10 chilometri. Nell’ultima parte del percorso gli otto ciclisti della Leopard – compagni di squadra di Weylandt; ndr – passeranno in testa e arriveranno insieme sul traguardo. A Livorno; poi; tutta la squadra Leopard Trek salir sul podio ma dall’organizzazione stato reso noto che non sar effettuata nessuna premiazione. AUTOPSIA – Non c’ spazio per la polemica sui soccorsi poich sono stati immediati sia da parte del personale del Giro; sia del 118 e dell’elisoccorso. Lo ha chiarito il procuratore della Repubblica di Chiavari; Francesco Cozzi; che si sta occupando dell’inchiesta sulla morte di Weylandt. Al momento non appare alcuna responsabilit da parte di terzi e attendiamo l’esito dell’autopsia; che sar effettuata nel pomeriggio. I genitori e la compagna di Weylandt si sono recati alla camera mortuaria dell’ospedale di Lavagna. Anna Sophie; la compagna incinta del corridore; aveva con s alcune foto di Wouter e una piccola rosa. In lacrime; si stretta alla madre del ciclista. Dopo aver effettuato il riconoscimento all’obitorio; Anna Sophie e il padre di Weylandt si sono recati sul luogo dell’incidente al passo del Bocco.

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