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ROMA- Cappello calcato in testa; pantaloni a vita alta alla sua maniera; tutto in beige e occhiali d’ordinanza. Così Woody Allen si è presentato martedì pomeriggio -mentre arrivavano le notizie sul cast italiano del prossimo film; che girerà a Roma dall’11 luglio- nel cuore del ghetto ebraico della capitale per dare uno sguardo a quelli che potrebbero essere forse alcuni luoghi del suo prossimoBop Decameron; le cui riprese inizieranno a giorni. Un omaggio – ha detto recentemente il regista – a Fellini e agli altri grandi registi italiani. CIRCONDATO DA ASSISTENTI- «È sbucato improvvisamente in via della Reginella e ci siamo domandati in molti se fosse lui o no . Poi – dice Angelo Sermoneta; detto Baffone; animatore del ’48; popolare punto di ritrovo degli ebrei romani – ci siamo arresi all’evidenza: era proprio lui. Woody era circondato da alcuni assistenti pronti a trascrivere le osservazioni che il regista; naso all’insù e occhio attento; faceva sui posti. Quando si è avvicinato all’ingresso del ’48’ – racconta ancora Sermoneta – ha visto la Menorah e la Stella di Davide esposte nel circolo. E gli ho subito detto: ‘questo è il quartiere ebraicò. Lui non ha risposto ma ha fatto un cenno con la testa; come a dire che sapeva bene ciò che vedeva. Sermoneta gli ha anche mostrato un’iscrizione a ricordo della deportazione degli ebrei romani. Il tempo di qualche fotografia con il telefonino da parte dei curiosi che si erano accorti di lui; di qualche parola scambiata in fretta; poi il regista americano; cortese ma interessato al suo lavoro; ha ripreso subito il cammino. Prima però – conclude Sermoneta – qualcuno gli ha detto ‘Shalom’. Lui si è girato; ha sorriso con un cenno della testa ed ha proseguito. (Fonte: Ansa).

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