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L’affluenza da record riscontrata a livello nazionale si è manifestata anche in provincia di Alessandria. Il 70,32% degli aventi diritto al voto (fonte Ministero dell’Interno http://elezioni.interno.it/referendum/votanti/20161204/FI01votanti01002.htm) si è recato ai seggi elettorali per esprimere la propria scelta tra il “Sì” (picco a Ovada, con il 48,17% delle preferenze) e il “No” (59,35% a Tortona). Il risultato finale ha rispecchiato perfettamente l’andamento a livello nazionale, con i voti contrari rispetto al referendum costituzionale che hanno raggiunto il 59% (in tutta la Penisola il dato finale si attesta al 59,95%). Tra i 12.709.536 elettori che hanno barrato sulla casella del “Sì” c’è anche una percentuale alessandrina – in provincia il dato si attesta al 40,3% –, uscita addirittura con una vittoria dai seggi di Cabella, Casasco, Cellamonte, Cuccaro, Gavazzana, Giarole, Lu, Masio, Montataldo Bormida, Ozzano, Quattordio, Ricaldone, Sale, San Giorgio Monferrato e Voltaggio. Questo risultato dovrà essere discusso anche a livello provinciale, vista la spaccatura annunciata di alcuni partiti e di fazioni che si sono mosse in prima persona a favore o contro il referendum costituzionale. Già, perché il prossimo anno oltre al capoluogo di provincia andranno al voto per le comunali anche Acqui Terme, Serravalle Scrivia e altri sette piccoli centri (Rosignano Monferrato, quello più abitato, conta 1.600 abitanti) zona. Al momento non è esclusa nemmeno una chiamata alle urne per le politiche, che aprirebbe di fatto un’inedita campagna elettorale multipla e su più fronti.

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