La Uncem, Unione Nazionale Comunità Enti Montani, d’intesa con Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) ed Enti locali, chiede ai Ministeri competenti di avviare una mappatura sui prezzi del pellet.

Per capire

La domanda è: dopo il dimezzamento dell’IVA, passata dal 22 al 10%,, i prezzi sono scesi? O invece sono rimasti uguali, considerato il fatto che siamo nel pieno della stagione invernale e che le scorte vanno fatte fuori con i prezzi considerati in precedenza da parte di grandi e piccoli commercianti.

Il rischio speculazione

Uncem lo denuncia da diversi mesi. I prezzi di un sacco da 15 kg non possono essere vicini ai 13, 14, 15 euro, quando lo scorso anno, in stagione, erano 5, 6, qualche volta 7 euro per 15 kg.
La diminuzione dell’IVA, che per lo Stato è un costo in termini di gettito, deve portare a un calo del prezzo del sacco e del pellet sfuso.
Chi deve controllare in tal senso – come per il rischio di speculazione di benzina e gasolio per auto e camion – lo faccia evitando che a pagare siano ancora una volta i consumatori.
Il mancato controllo dell’aumento dei prezzi del pellet è gravissimo, in particolare nei Comuni montani non metanizzati, e sono 1.500 in Italia, oltre a 1.000 parzialmente metanizzati ove pellet e legno rappresentano una fonte di riscaldamento imprescindibile.

Info

UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
Via Palestro, 30 – 00185 Roma – tel. +39 06 4927251
e-mail: [email protected]

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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