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Sostenitori e detrattori sulla scena cittadina. Non ci sono regole quindi devianze e rischi, anche economici, sono possibili

Concessioni monopolistiche per un mercato ancora poco chiaro soprattutto per le tasche dei cittadini

Nelle ultime settimane, il “teleriscaldamento” ha alimentato il fuoco del dibattito politico locale, con comune e oppositori su posizioni nettamente divergenti. Di che cosa si tratta, esattamente?
Il teleriscaldamento (TLR) è un sistema a rete che ha il compito di fornire energia termica per il riscaldamento e l’acqua calda degli edifici di una determinata zona.
377390_1Non si tratta, quindi, di una nuova fonte energetica, bensì di una differente modalità di distribuzione dell’energia prodotta.
La suddetta rete, costituita da tubature interrate, è alimentata da una o più centrali di generazione, che producono un fluido vettore.
Esso, sotto forma di liquido o vapore, trasporta il calore prodotto dalle centrali agli utenti finali.
Il Comune di Alessandria ha ricevuto nel maggio 2014 la proposta d’installazione del TLR da parte di Egea, azienda cuneese gestrice di quindici impianti tra Piemonte e Liguria. Il progetto, operante in regime di “project financing” (costi a carico del privato in cambio della concessione), è stato dichiarato “d’interesse pubblico” dalla Giunta comunale.
In seguito, sarà indetta la gara europea per l’assegnazione della gestione del servizio. Nei piani di Egea è prevista la costruzione di una rete di 53 km, con 700 allacciamenti a servire 65.000 potenziali utenti.
La centrale di alimentazione sarà costruita vicino a “La Casetta”, in via San Giovanni Bosco (quartiere Europa).
Esponenti dell’amministrazione comunale, in primis il sindaco Rita Rossa, hanno più volte ribadito l’entità dell’investimento, ammontante a 95 milioni di euro.
I benefici del TLR sarebbero costituiti dalla creazione di nuovi posti di lavoro, dalla riduzione delle concentrazioni di ossidi d’azoto e dell’anidride carbonica nell’aria e, soprattutto, dall’abbassamento consistente delle tariffe energetiche per i cittadini.
Non sono mancate le critiche al progetto del TLR così delineato da parte di oppositori della Giunta e anche da parti della maggioranza a Palazzo Rosso (Moderati e Sinistra Ecologia e Libertà).
Tra i punti più discussi, vi sono la durata di 60 anni della concessione, giudicata eccessiva rispetto ai 20-30 anni di media, e la natura monopolistica della stessa, col rischio di tagliare fuori Amag dal mercato.
È stato evidenziato, inoltre, l’innalzamento progressivo delle tariffe in alcune delle località che hanno adottato questo servizio (Seregno, Cinisello Balsamo e Rimini).

Stefano Summa

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