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MILANO – Un passo indietro. Anzi di lato. Per fare spazio adAngelino Alfano. ÈUmberto Bossi a confermare ai cronisti che sì; la Lega ha chiesto al presidente del Consiglio di farsi da parte per favorire l’ascesa a Palazzo Chigi dell’ex Guardasigilli ora segretario del Pdl. Per il numero uno del CarroccioSilvio Berlusconideve lasciare. E Alfano (in queste ore dal premier conGianni Letta;Niccolò GhedinieAltero Matteoli) rappresenta la garanzia che si continuerà a percorrere la strada del federalismo; formando un nuovo esecutivo che mantenga il veto sull’Udc. Il premier però pare restare fermo sulle sue posizioni e rifiuta l’invito che continua ad arrivargli da più parti.«Deciderò il da farsi dopo il voto alla Camera»; spiega ai suoi. Si va alla conta; dunque. E la situazione resta assai incerta. Lo dimostra il fatto che imalpancisti che sono andati a Palazzo Grazioli hanno trovato il Cavaliere che maneggiava un foglietto. Uno schema a tutta pagina con in bella mostra alcuni punti interrogativi. «Prendo la fiducia? Lascio? Governo tecnico? Reincarico?». Ad ogni domanda Berlusconi ha inserito sul foglio una risposta; un percorso; evidenziando i pro e i contro delle ipotesi in campo. I «sì» confermati per il governo si fermano a 311; cinque voti sotto la maggioranza assoluta. Nella maggioranza serpeggia l’incubo assenze.Francesco Nucara;ricoverato da domenica; non ci sarà; mentre sarà presenteGiulio Tremonti: il ministro è rientrato da Bruxelles a Roma e pur di votare non parteciperà alla riunione dell’Ecofin. A Montecitorio la discussione sul rendiconto generale dello Stato è ora in corso. Il premier è arrivato intorno alle 16 e il voto è previsto per le 17.

L’OPPOSIZIONE HA DECISO –Sul rendiconto l’opposizione ha deciso. Sarà in Aula per garantire il numero legale; ma non voterà. È questa la decisione presa durante la riunione dei capigruppo di Pd; Idv e Terzo Polo. «Chi ci guarda deve verificare in modo incontestabile se Berlusconi ha ancora la maggioranza per governare»; ha spiegatoDario Franceschini. E seguiranoo l’esempio di Pd; Idv e terzo Polo anche i deputati della SVP: saranno presenti a Montecitorio ma non parteciperanno al voto. Mini-siparietto tra Bossi eMassimo D’Alemain Transatlantico prima del voto sul rendiconto. Il Senatùr e l’esponente del Pd si incontrano nei corridoi e Bossi dice all’ex premier: «Allora; che fate?». Secca la risposta: «È chiaro quello che vogliamo fare: cerchiamo di mandarvi a casa. È il compito di ogni opposizione» risponde.

LI SCONTENTI –Gli «scontenti» del PdlRoberto Antonione;Giustina Destro;Fabio Gava;Giancarlo Pittelli; Luciano SardellieAntonio Buonfigliofanno sapere che non parteciperanno al voto. Ma il gruppo dei dissidenti è già spaccato e il pressing del Cavaliere prosegue. A Palazzo Grazioli Berlusconi ha ricevutoIsabella BertolinieGiorgio Stracquadanio:i due hanno garantito il proprio sì al rendiconto ma non hanno ancora sciolto la riserva su un’eventuale fiducia.

LE OPPOSIZIONI– «La situazione è sempre più drammatica; dobbiamo dire al mondo che cambiamo squadra e guida al governo»; ha spiegatoPierluigi Bersaniprima della capigruppo. «Anche Berlusconi sta governando su un ribaltone perchè la sua non è la maggioranza uscita dalle elezioni»; ha aggiunto. Il Popolo Viola in queste ore si prepara a festeggiare. «Oggi porteremo panettoni e spumante davanti a Montecitorio e così aspetteremo il voto sul rendiconto finanziario»; scrive sul suo blogGianfranco Mascia. «Dalle 15 in poi attenderemo pazienti; tanto se non sarà oggi sarà domani o dopodomani; ma la fine di questo regime è prossima – prosegue – Non mangeranno di certo il panettone; per questo lo portiamo noi».

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