Così ricorda le foibe il primo cittadino di Alessandria: “Le vicende del confine nord orientale al termine della seconda Guerra Mondiale sono state sottaciute per decenni. Probabilmente era inopportuno; nell’Europa dei blocchi; occuparsi di una tragedia umana dalle dimensione drammatiche: oltre 12 mila italiani scomparsi nelle foibe; un esodo umiliante di migliaia di famiglie; uno schiaffo ulteriore a quell’Italia che aveva voluto affrancarsi dal fascismo anche se con ritardo. La punizione inferta al nostro Paese fu violentissima e troppi italiani d’Istria furono costretti a trovarsi una nuova terra da eleggere come propria. E Alessandria fu tra queste destinazioni in contrasto tra incultura e accoglienza”.
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