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Mancano i soldi per seppellire Sina Vebe; l’operaio albanese di 45 anni morto sul lavoro in un cantiere di Brescia; travolto da un carico dibarre in acciaio utilizzate come telaio dei guard rail. La salma si trova all’obitorio dell’ospedale di Esine; non è ancora stato concesso il nulla osta per poterla trasferire e celebrare il funerale in patria; ma la famiglia è in difficoltà per quanto riguarda il pagamento delle spese. L’operaio abitava ad Alessandria; in via Rosselli; al quartiere Cristo insieme ad un fratello; ma in Albania; nella città di Cerna; moglie due figli attendono il suo corpo. I ragazzi hanno 11 e 15 anni e il più grande; poco tempo fa;è stato colpito da una grave malattia. Sine Veba era in città da parecchi anni. Ha sempre lavorato nel mondo dell’edilizia emandava a casa praticamente tutto quello che guadagnava. Recentemente era stato raggiunto dal fratello e con lui divideva le spese dell’alloggio. In questi giorni lavorava per una impresa edile tortonese; in un cantiere a Capo di Ponte nel Bresciano; alla costruzione di una variante per il completamento del tratto della nuova superstrada. L’infortunio mortale è successo giovedì mattina. Secondo una prima ricostruzione pare che l’operaio avesse appena sollevato un grosso carico di travi servendosi del braccio meccanico del camion. Improvvisamente il materiale sarebbe «sfuggito » alla morsa del sollevatore o alle fasce di contenimento precipitando e travolgendolo mentre si trovava dietro al rimorchio.

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