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Roberto Cota; presidente della Regione Piemonte; aveva qualche tempo fa annunciato un piano per formare ‘personale qualificato delle associazioni pro-vita che opereranno nelle strutture ospedaliere’.Cota avrebbe dato la notizia davanti a un pubblico formato da militanti delle associazioni cattoliche antiabortiste. Secondo Mercedes Bresso; ex presidente della Regione; “la presenza delle associazioni anti-abortiste nei consultori rischia di fare terrorismo e spaventare le donne con il risultato di spingerle verso l’aborto clandestino”.La proposta aveva incontrato molte critiche; era parere diffuso che questa iniziativa fosse un ‘disturbo finalizzato ad interruzione di servizio pubblico’; uno spreco di soldi pubblici per difendere le idee di pochi; e un contentino da parte di Cota per l’elettorato più cattolico.Ma ora la decisione del Tar del Piemonte ha messo d’accordo tutti; bocciando la proposta. Non ci sarà dunque posto per i volontari dei movimenti per la vita nei consultori; in quanto il protocollo sarebbe in contrasto con la legge 194; quella che tutela l’aborto. Non poche perplessità al riguardo erano state sollevate da esponenti laici del Pdl.

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