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Annunciata con enfasi circa un mese fa; la rete contro linfarto attivata dalla Regione attraverso il 118 è nel mirino degli operatori. La nuova procedura; che comporta lutilizzo di un particolare sistema computerizzato; è giudicata lenta e non rispondente alle esigenze e; praticamente; non viene attivata dal medico che opera sullambulanza. Delle critiche si fa portavoce il segretario provinciale (e vice segretario regionale) della Fimmg; la Federazione dei medici di medicina generale; Gian Carlo Protto; che lavora anche al 118. Prima della riforma; un medico esperto di emergenza coadiuvato da un infermiere eseguiva un elettrocardiogramma; riconosceva linfarto; somministrava la terapia e portava linfartuato nellospedale più idoneo. Adesso; il medico esegue lelettrocardiogramma; riconosce linfarto e a quel punto sospende ogni intervento diagnostico e terapeutico. Prima; infatti; deve compilare una cartella di 33 pagine; con 69 campi; allegare lelettrocardiogramma e trasmettere tutto alla Centrale operativa; questa deve inviare tutto a un cardiologo; che deve trasmettere la risposta alla Centrale; che dà indicazioni allequipaggio dellambulanza. Una procedura tra lincredulità dellinfartuato e dei suoi parenti; con la consapevolezza nel medico che per ogni minuto che passa una parte del cuore del poveretto muore.

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