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I vertici dell’azienda sapevano dei rischi connessi alla lavorazione dell’amianto. Una consapevolezza maturata gi negli anni Settanta. Lo ha detto Leo Mittelholzer; amministratore dell’azienda; ascoltato ieri come teste nell’udienza del processo Eternit; l’azienda che a Casale lavorava l’amianto. Insieme al manager ha deposto anche Thomas Schmidheiny; fratello dell’imputato Stphan. Secondo la difesa la sua testimonianza non ha fatto che confermare l’ingresso della famiglia Schmidheiny nella Eternit soltanto nel 1984; quando il fallimento era ormai alle porte. A chiudere la giornata l’ex lavoratore Luigi Antoniani; delegato Cisl che ha ricostruito il dramma dei lavoratori; costretti a insistere costantemente per tutelare la sicurezza di quanti ogni giorno lavoravano nello stabilimento.

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