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Palma di Maiorca, 4 agosto 2013 – La giornata conclusiva della 32° Copa del Rey si rivela povera di sorprese per l’Alessandria Sailing Team, che durante le ultime due regate ottiene un 8° e un 6° posto non sufficienti a raggiungere i diretti rivali russi di Symfony, scaltri nello scegliere una strategia difensiva basata su una marcatura molto stretta della squadra grigia. E così, i 3 punti mattutini di distacco dal 6° posto sovietico diventano 5 a fine Day, condannando il Team alessandrino alla 7° piazza nella classifica overall X-35.

“Ieri, nel corso della prima prova, le nostre vele, ormai arrivate alla fine della loro “vita”, non ci hanno permesso di esprimere buone velocità. I russi hanno avuto paura del nostro attacco e si sono subito dati da fare, concludendo al 2° posto e distanziandoci ancora di più” ha dichiarato lo Skipper Fabiano Berlese. “Nell’ultima regata, invece, grazie alle raffiche più sostenute siamo riusciti a difenderci e abbiamo costretto Symfony all’errore, che poi si è trasformato per loro in una penalità di falsa partenza e in un 10° posto parziale, purtroppo insufficiente per superarli nella graduatoria finale. È stata una 6° piazza strappata con le unghie e con i denti”.

Oltre alle vele usurate, anche le manovre tattiche ieri hanno avuto un peso enorme nel delineare la classifica definitiva. “Sono state due prove oggettivamente diverse. Nella prima non avevamo molte alternative, mentre nella seconda abbiamo rimediato in fretta a una brutta partenza, dovuta alla lotta con i russi” ha sottolineato il Tailer Paolo Sena. “Nel complesso, tutti gli equipaggi si sono marcati tra loro, rendendo determinante la componente strategica”.

Il bilancio di questa 32° Copa del Rey è un 7° posto overall per l’Alessandria Sailing Team: una performance che suscita reazioni contrapposte. “La 7° piazza non ci soddisfa molto. Almeno 20 punti li abbiamo accumulati per errori e tensioni. Potevamo entrare nei top 5 europei e, con i materiali a nostra disposizione, sarebbe stato un ottimo risultato” concludono Berlese e Sena. “I posizionamenti parziali tra alti e bassi sono tipici degli equipaggi che stanno crescendo. Questa altalena di punteggi è il prossimo problema su cui andremo a lavorare. Oltre alla consapevolezza delle proprie potenzialità, dobbiamo avere la solidità mentale per reggere gli sforzi in competizioni così lunghe”.

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