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Strano 2012. Chi l’avrebbe detto che andava afinire così? Con tutto il mondo impegnatoad aspettare la fine per il 21 dicembre; a tamponare lacrisi; a tenere d’occhio lo spread; a vendere l’oroe l’argento di casa per tirare avanti; gli alessandrinisi beavano un poco godendosi l’anno del centenariodella propria squadra di calcio. Ma un anno è lungo. E dopo la gioia; le feste; le partite in notturna con diretta-tv; la riscoperta delle maglie di un secolo fa; le aste; le mostre; i salvataggi amministrativi e i buoni propositi per una nuova stagione di ‘calcio sostenibile’; ecco arrivare i guai. Sotto forma di “barca che affonda”; “si mette in liquidazione”; “non ci sono soldi”; “mi dimetto”; eccetera eccetera. Eppure in tutto questo casino; con i presidentio facenti funzione che cambiano come i giocatori in campo; la squadra; bene o male; stalassù; nella zona playoffdi un torneo mediocre; ma decisivo; per rimanere nel calcio professionistico in vistadella prossima riformadei campionati (dal 2014). Attenzione però: questa è la settimana decisiva; perchè si deve eleggere il presidente; bisogna pagare stipendi; tasse e contributi per il bimestre settembre-ottobre (circa 350.000 euro) ed è necessario tracciare la linea per il resto della stagione. Ora; visti i rischi (economici e disciplinari) che si corrono a non pagare;ritengo che la proprietà metterà mano al portafoglio entro i termini; anche in nome di un concetto che; come dice qualcuno; vede la famiglia Capra stare ad Alessandria come la famiglia Agnelli a Torino. Poi; però; a differenza delladirigenza torinese che investe; costruisce e programma nel calcio; qui si procederà (temo) a vendite ‘pesanti’ nelmercato di gennaio; scaricando i pezzi più costosi per alleggerire il bilancio ed affidandosi a tanti ragazzini di bellesperanze; che portano meno gol ma più contributi.Ed è in questa atmosfera che sono nate distrazione e scarsa concentrazione dei giocatori grigi sconfitti in casa dal Renate; partita persa non per l’arbitro ma per la lingua di un giocatore che ha lasciato la squadra in dieci. E’ andato a protestare per una cosa inutile; in un momento in cui non serviva; nel modo sbagliato. Apostrofato all’uscita da un tifoso che glichiedeva contodel comportamento; avrebbe rissposto: “Non mi ricordavo di essere già ammonito”. Alla faccia delprofessionismo…

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