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Storia di una stagione nata male, dall’esonero di Viassi all’arrivo di Fasce. Il presidente Traverso non si nasconde e torna sui troppi errori di inizio campionato.

Attraverso cambi tecnici di spogliatoio la squadra punta alla rinascita per tornare ad essere protagonista

Una stagione vissuta a testa in giù. È questa l’immagine che rappresenta meglio lo scorcio iniziale di campionato della Novese. I biancocelesti infatti, partiti nel lotto delle favorite per la promozione in Lega Pro, si trovano ora a lottare nei bassifondi della classifica. Tutto prende le mosse dall’inizio disastroso del tecnico Viassi che, in pole position sulla griglia di partenza, si trova ricacciato nella bagarre salvezza. Per l’esperto allenatore vercellese tre miseri punti in otto giornate, frutto di tre “pareggini”. Uno in casa con il Verbania e due nelle trasferte contro Verbano e Gozzano. Il finale della sua avventura è addirittura catastrofico: alla settima giornata la Novese subisce un poker interno dal Sestri Levante, la settimana successiva si passa al pokerissimo incassato a Borgosesia. Quella sconfitta segna il capolinea dell’era Viassi, che la società solleva dall’incarico nella mattinata di lunedì 22 ottobre con un comunicato tanto amaro, quanto stringato.

LA FINE DELL’ERA VIASSI Tocca al presidente Renato Traverso aprire la scatola nera del naufragio di Fabrizio Viassi: «Nove gol subiti nelle ultime due partite erano decisamente troppi, siamo stati in qualche modo costretti a esonerare il tecnico. Credo che Viassi avesse perso un po’ il controllo della situazione fin da subito, quando decise di puntare ancora molto su Mossetti, per poi perderlo dopo la prima giornata di campionato. Ci siamo ritrovati con una rosa costruita attorno a quel giocatore che non c’era più». Mossetti infatti, per motivi personali, preferisce trasferirsi al Libarna in Eccellenza: meno pressioni e allenamenti compatibili con il suo lavoro, questa almeno la versione ufficiale. Intanto la Novese comincia il suo calvario: «La stagione è nata proprio male – continua il presidente – Avevamo costruito una rosa che credevamo competitiva per migliorare il piazzamento playoff della passata stagione, invece ci siamo trovati in piena zona retrocessione: tra obiettivi iniziali e situazione attuale c’è un vero e proprio abisso. Poi abbiamo perso per lungo tempo anche Camussi. Cardini rispetto all’anno scorso è irriconoscibile, e Berberi non l’ho praticamente visto».

LA SVOLTA: RITORNO AL FUTURO La svolta ha lo strano sapore del ritorno al futuro: perché la stretta di mano con il portierone Francesco Teti, che sancisce il ritorno sulla panchina biancoceleste di Giovanni Fasce, lascia l’impressione del déjà vu. Tanto più che Fasce si porta dietro l’ombra lunga di Lino Gaffeo. Proprio l’ex presidente novese, dal quale l’attuale presidenza aveva rilevato la società, dopo un lungo tira e molla, nell’estate del 2011. Proprio il tecnico che allenava sotto la presidenza Gaffeo, per essere poi messo da parte dal nuovo gruppo dirigente per lasciare spazio a Viassi. Traverso affronta l’argomento senza nascondersi: «Fasce era molto stimolato a tornare a Novi dopo che eravamo stati noi a sollevarlo dall’incarico. In più era il tecnico giusto per affrontare la situazione di classifica in cui ci troviamo e con il materiale che c’è a disposizione». Con Salvatore Iacolino, che era sembrato ad un passo dall’insediamento sulla panchina biancoceleste, la trattativa era infatti sfumata perché l’ex allenatore di Juventus Primavera, Alessandria, Casale e Cuneo, oltre ad avere dei dubbi legati ad un campionato di rincorsa alla salvezza, voleva da subito intervenire sul mercato. «Gaffeo poi ha un legame molto forte con Fasce, questo non si può negare – spiega Traverso – Non escludo inoltre che in futuro ci possa essere un suo coinvolgimento all’interno della società».

IL PRESENTE E IL FUTURO, CON IL MERCATO PROTAGONISTA La svolta sul campo, anche se non clamorosa nei numeri, c’è stata. Se da una media punti con Viassi di 0.3 si è passati a uno 0.8 con Fasce, almeno un paio di segnali positivi si sono visti. Intanto la prima vittoria, contro il Trezzano, data 18 novembre. Poi il pari in rimonta contro il Bogliasco («Una di quelle partite che un mese fa non avremmo mai raddrizzato», analizza Traverso), che ha sancito la seppur minima soddisfazione di lasciare l’ultimo posto in classifica. Insomma, il percorso è stato tracciato: «Avanti su questa strada», ha commentato infatti Fasce nel dopo gara contro i liguri. Un percorso che, attraverso qualche aggiustamento sul mercato invernale, deve assolutamente portare alla salvezza.

Emanuele Olivetti

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