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MILANO – Regola numero uno dello sport (di tutti gli sport): mai andare a esultare sotto il naso degli avversari prima che la partita sia finita. Si corre il rischio che questi si arrabbino (eufemismo) e moltiplichino le forze. quanto avvenuto a Miami in gara 2 della finale Nba. Quanto mancavano poco pi di sette minuti dalla fine della partita; Dwyane Wade infila la tripla del +15 e gli Heat esultano in modo scomposto davanti alla panchina dei Dallas Mavericks. Ai texani salta la mosca al naso e infilano una serie impressionante negli ultimi minuti finch vincono 95 a 93 con un canestro di Dirk Nowitzki (24 punti e 11 rimbalzi) a 3″6 dalla sirena. Serie sull’1 a 1 e palla (a due) al centro. K. O. – Per Miami il primo k. o. casalingo in dieci partite di playoff e perde la grande possibilit di andare a Dallas sul 2-0. LeBron James stavolta si limita a un ruolo di comprimario e non va oltre 20 punti e otto rimbalzi con 8/15 dal campo. Chris Bosh (12 punti e 8 rimbalzi) incappa in un disastroso 4/16 al tiro anche se Wade segna 36 punti. Non abbiamo mai mollato; dice il tedesco Nowitzki; che nel quarto periodo ha realizzato due canestri cruciali con la mano sinistra; nonostante la lesione al tendine del dito medio. ESULTANZA – Gli Heat negano di aver irriso gli avversari: Non c’ stata nessuna festa; dice LeBron James. Ero solo contento perch eravamo sopra di 15. Hanno esultato di fronte alla nostra panchina e molti di noi si sono arrabbiati; ha chiarito Tyson Chandler a fine incontro. Ti girano le scatole quando ci stai mettendo l’anima e qualcuno esulta sotto il tuo naso. In quel momento la partita cambiata.

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