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L’Italia c’è e batte un colpo; anzi; due. Contro la Spagna campione del mondo; d’Europa e del bel gioco sfodera una prestazione che le permette di incrociare il sorriso del tecnico Prandelli e dei tifosi di casa nostra. Finisce 2 a 1 per gli azzurri; apre le marcature Montolivo; al primo gol con la casacca della Nazionale; pareggia Xabi Alonso; chiude i giochi Aquilani. L’Italia c’è e si vede. Nei primi venti minuti di gioco; la sensazione è che al San Nicola di Bari gli spettatori siano di fronte alla classica partita da raccontare ai nipotini. Già; perché i ragazzi di Prandelli giocano “alla spagnola”; dunque bene; benissimo; da stropicciarsi gli occhi per la capacità di costruire gioco e di tenere a distanza gli avversari. Fitta rete di passaggi a centrocampo; velocità nelle gambe e nella testa; manovra avvolgente che coinvolge tutta la squadra e che permette agli avanti in maglia azzurra di arrivare con una certa facilità dalle parti della porta difesa da Casillas. Ma non dura a lungo. Gli spagnoli si svegliano dal letargo e cominciano a mettere in atto le contromisure necessarie per rompere l’assedio. Salgono in cattedra gli uomini di talento del centrocampo di Del Bosque; che prendono in mano le redini del gioco e bloccano sul nascere le idee degli azzurri. La Spagna è maestra ad addormentare il gioco a piacimento per poi ripartire con folate improvvise che spesso non lasciano scampo. Le “furie rosse” decidono che la gita a Bari non può finire con una brutta figura e si prestano a fare il loro dovere con il massimo scrupolo. La partita si fa divertente ed equilibrata. Fino alla girandola delle sostituzioni del secondo tempo; che spezza il gioco e ispira lo sbadiglio. Le amichevoli; pure se di lusso; vanno così. L’Italia schiera in partenza la sua migliore formazione possibile. Dentro da subito Montolivo al fianco di Pirlo per dare qualità e talento in mezzo al campo. Cassano; capitano ad honorem della squadra (siamo a Bari; a due passi da casa sua; quasi un atto dovuto); fa coppia in avanti con Giuseppe Rossi; che quando tocca la palla dimostra di essere uno dei più grandi in Europa. Nel secondo tempo; spazio a Balotelli; Aquilani; Marchisio; Pazzini e Bonucci; che nulla tolgono e nulla aggiungono alla prestazione dei loro compagni. Sul podio dei più bravi; certamente Criscito; che sulla fascia crea spazi ed inventa incursioni che mettono in crisi la retroguardia spagnola. Ma anche Pirlo e Montolivo sono protagonisti di una prestazione a cinque stelle. La Spagna risponde con una formazione che premia i tre migliori uomini dell’Atletico di Bilbao. Due scendono in campo da subito; e sono quasi degli esordienti; Iraola e Javi Martinez. L’altro; Llorente; lo fa dopo 15 minuti di gioco; per sostituire un acciaccato Fernando Torres. Ci sono i fenomeni Piquè; Iniesta; Villa; Xabi Alonso; ne mancano altri; rimasti a casa per ragioni diverse. Per intenderci; è una buona Spagna; non quella che probabilmente Del Bosque avrebbe schierato se l’impegno fosse stato di quelli da “dentro o fuori”. Il migliore in campo tra gli iberici? Il portiere Casillas del Real Madrid; che salva la sua porta in più occasioni con grandi interventi. “Abbiamo avuto coraggio – dice a fine partita ai microfoni di RaiSport il tecnico Prandelli -. Abbiamo giocato; e paradossalmente abbiamo avuto anche fin troppa personalità. Non ci montiamo la testa; non c’è rischio. Stiamo lavorando per arrivare a giocare in un certo modo; la differenza con la Spagna si è vista perché loro sono anni che giocano in questo modo. Ma stiamo lavorando molto in questo senso”. Come prendere questa vittoria? “Nella maniera giusta. Fino a quando abbiamo avuto gambe e lucidità abbiamo fatto un’ottima partita; poi ci è mancato un po’ d’ordine ed è su quello che dobbiamo lavorare ancora di più ancora. Soprattutto in fase di non possesso palla”. La Spagna è la migliore squadra al mondo da qualche anno. L’Italia sta studiando per diventarlo. La prova di ieri è certamente stata positiva in questo senso e fa ben sperare. Il prossimo impegno ufficiale degli azzurri è fissato per venerdì 2 settembre e dovrebbe essere poco più che una formalità. Avversari di Buffon e compagni; i semiprofessionisti delle isole Faroer (ieri sconfitti 4 a 0 dall’Irlanda del Nord); fanalino di coda del girone di qualificazione agli Europei del 2012; che vede la nostra nazionale al comando e praticamente già qualificata.

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