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Il rigore di Rantier al 78′ mette sotto la Cremonese e regala la quinta vittoria consecutiva ai Grigi, che restano in testa al girone A con Novara (primo) e Pavia (terzo). Il gruppetto in fuga perde il Bassano, ormai lontano 7 punti dopo l’1-2 col Novara, e la corsa al primo posto pare ristretta alle due piemontesi e ai lombardi (tutti a 53 punti), mentre i veneti vedono insidiata la loro posizione play-off dalla risalita del Como.
LA PARTITA – Scorbutica, quella contro i grigiorossi di Giampaolo, scesi in campo con un 3-5-2 speculare a quello di D’Angelo ma più dinamico e creativo. Le difficoltà della formazione di casa sono parse evidenti fin da subito (nessun tiro in porta nel primo tempo), con gli ospiti padroni del centrocampo, spesso aggressivi nella metà campo grigia ma di rado pericolosi (una parata di Nordi). A metà tempo s’infortuna Mora, la panchina capisce che per mercoledì non ce la fa e usa l’astuzia: fa scaldare Nicolao e Mora, facendo lo gnorri, rientra in campo senza il permesso dell’arbitro, che lascia fare e poi, con la palla ferma, lo ammonisce. Giallo e cambio. Che astuzia è, si chiederà qualcuno? Presto detto: Mora era diffidato, mercoledì sarebbe stato fuori comunque, e allora meglio scontare la squalifica mentre è infortunato. La svolta della  gara al 36′: gesto folle di Simone Palermo (regista dei grigiorossi, fin lì uno dei migliori) che reagisce malamente su Marconi, dopo aver commesso fallo, e lo scalcia mentre è a terra. L’arbitro è a 3 metri e lo caccia: rosso diretto. L’Alessandria prende coraggio, diventa padrona del campo e attacca senza colpire, ma la Cremonese è nervosa e paga Quaini, portiere di riserva espulso dalla panchina. La sensazione è che i Grigi tentino di arrivare all’intervallo per parlarci su e cambiare qualcosa. E infatti Luca D’Angelo, come sempre bravo a leggere le situazioni e ad azzeccare i cambi, toglie un difensore (Terigi) e mette un attaccante (Iunco) passando al 4-3-3. L’Alessandria spinge, fa la partita, crea qualche pericolo, ma rischia anche, con la difesa che soffre sull’imprendibile Kirilov (ottimo) e meno male che c’è Nordi che in due occasioni evita il gol. Al 59′ altro cambio: esce Cavalli, fuori ruolo sulla corsia destra, ed entra Germinale. Squadra col 4-2-4, con Obodo e Mezavilla mediani, Rantier e Iunco esterni avanzati più il doppio centravanti, Marconi e Germinale. La forza d’urto dell’Alessandria è spaventosa, Morero segna di testa ma in fuorigioco, poi Marconi, ancora di testa, fa urlare al gol due volte, ma prima il portiere poi il palo gli dicono di no. Al 78′ Iunco inventa in area per Marconi che va giù: rigore, e Rantier trasforma. Fra le due cose mister Giampaolo protesta e l’arbitro lo caccia. E tre. Finale di gara in controllo per i mandrogni, che cercano il raddoppio e non faticano a contenere gli stanchi impeti d’orgoglio degli  avversari. Al 92′ l’ex Gambaretti becca il secondo giallo ed esce pure lui anzitempo, lasciando i suoi in nove. Ma non conta più.
In sala stampa due cose rilevanti: i complimenti di D’Angelo al collega Giampaolo, un riconoscimento per le difficoltà creategli in campo, e le lamentele di Gigi Simoni, presidente cremonese, per l’operato dell’arbitro.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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