I grigi non sono più degli alessandrini; la gestione fatta in casa è durata giusto l’anno del centenario o poco più; e non c’è stato nemmeno il tempo di gustarla. I mandrogni non hanno voluto esporsi con la loro squadra di calcio; si sono impegnati; come si dice da queste parti; ‘da mezzogiorno alle due’ (in dialetto ‘da mesdì a dòi bòt’). L’Alessandria Calcio è del signor Luca Di Masi; che acquisirà il 100%delle quote di proprietà: il cda; infatti; ratificherà il passaggio lunedì prossimo. Quindi ciao a Capra e Bonanno; a Pavignano e a Bianchi; e benvenuto a Di Masi.
Ora la domanda è questa: che interesse ha un 36enne della Torino-bene; erede della famiglia che gestisceimportanti negozi di abbigliamento (Olympic) da 70 anni; a investire milioni di euro nel calcio di quarta serie?Allargare il business in provincia? Non credo. In questo momento di crisi chiude un negozio alla settimana e il calcio di Lega Pro non da visibilità nè ritorni. E poi Di Masi non ha mai fatto calcio in prima persona. Dunque l’ipotesi è che dietro ci sia una grande società; interessata a sviluppare il discorso di una formazione B dove far giocare i giovani e gli elementi in esubero. La Juventus? Forse. Di ufficiale non c’è nulla; ma è sicuro che la società bianconera; la cui squadra Primavera ha già giocato adAlessandria le gara casalinghe di Next Gen Cup; fornirebbe giocatori e supporto tecnico e organizzativo senza eguali. E poi è sempre la prima in fatto di innovazione (vedi stadio di proprietà).
A Di Masi si attribuisce una tiepida simpatìa per il Torino; e questa potrebbe essere l’altra ipotesi; ma appare più remota. Resta il fatto che il nuovo proprietario prende la squadra così com’è; si accolla i debiti e punta alla promozione con i play-off. E l’Alessandria; che resta in silenzio-stampa; è di nuovo in mani ‘straniere’.
Raimondo Bovone