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Tante le vittorie ottenute in trasferta, troppi punti persi tra le mura amiche, sebbene a inizio campionato nessuno lo sognasse

Le ultime quattro gare contro Feralpisalò, Como, Renate e Venezia diventano veramente decisive

Coreografia-Gradinata-Nord-(1)Probabilmente all’Alessandria manca ancora qualcosa per il salto immediato in Serie B; però nel calcio ci sta tutto e può darsi che nella volata finale si possa verificare l’allungo definitivo o che negli eventuali play-off alla fine i grigi riescano a centrare un obiettivo che, comunque è bene ricordarlo, all’inizio dell’anno non era stato fissato a priori come imprescindibile (si era parlato, infatti, “di un piazzamento nella parte sinistra della classifica”).
Volendo però giudicare in modo obiettivo la stagione disputata sinora, è giusto però ricordare che se sono state tante le vittorie ottenute in trasferta, troppi punti sono stati però persi tra le mura amiche. La gara disputata a Bassano, poi, esemplifica molto bene alcuni dei limiti manifestati, nel momento in cui sarebbe stato lecito aspettarsi il definitivo salto di qualità: squadra fisica ma compassata (soprattutto a centrocampo) e una manovra spesso faticosa, che non sfrutta a dovere le giocate degli elementi dotati di maggior tecnica.
luca-di-masiSignificativo, invece, il gol altamente spettacolare del 2-1 del Bassano che, di fatto, ha sancito la superiorità della squadra veneta: palla riconquistata a metà campo e ripartenza fulminante, con il talalentuoso n°10 Iocolano che caparbiamente riesce a crossare dopo aver ricuperato una palla teoricamente persa e tocco imparabile di Pietribiasi, che punisce l’incolpevole Nordi.
La successiva vittoria per 3-0 in casa contro la Pro Patria aveva riportato grande entusiasmo: in particolare, la chiave di volta della vittoria contro i bustocchi era stata la prova superlativa offerta dagli esterni Spighi e Mora. Non a caso, nella scorsa stagione, “le 2 corsie esterne preferenziali dei grigi” (così mi è subito venuto spontaneo definirle) erano state una degli armi fondamentali per il raggiungimento della nuova Lega Pro.
Quest’anno Spighi è stato spesso sacrificato nell’11 iniziale, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre dato il suo contributo e la prova offerta contro la Pro Patria ne è un esempio lampante: non solo nell’azione del primo gol, in cui si è inserito alla perfezione su un cross di destro di Mora, ma anche saltando spesso l’uomo nell’uno contro uno e rendendosi molto utile anche in fase di copertura.
Per quanto riguarda il mancino Mora, oltre ai frequenti cambi di gioco effettuati con il destro (piede con cui ha realizzato anche il secondo gol della gara, con una splendida mezza rovesciata) vanno ricordate le sue discese devastanti sulla fascia di competenza e un paio di stop che, come si diceva qualche decennio fa, sono valsi da soli il prezzo del biglietto.
Dopo la gara, Spighi aveva così dichiarato: “Dobbiamo guardare a noi stessi: personalmente non guardo i risultati delle altre squadre, alla fine tireremo le somme”. Ancora più esplicito Mora: “Non vedo come non possiamo non crederci: è il primo anno che lotto per andare in Serie B, se non ci crediamo adesso… Ora o mai più”.Purtroppo, però, contro il Monza è arrivata la prima sconfitta interna della stagione: si sono rivisti i limiti già segnalati poc’anzi e pur avendo subìto il gol dopo pochi secondi dall’inizio della gara, non c’è stato verso di radddrizzare la partita.
Ora, le ultime quattro gare contro Feralpisalò, Como, Renate e Venezia diventano veramente decisive…

Gianmaria Zanier

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