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L’Alessandria esce al primo turno della Coppa Italia di Lega Pro dopo il deludente pareggio casalingo (1-1) contro il Cuneo. Dopo i risultati del pomeriggio di ieri, era chiaro che la vittoria era l’unica strada possibile per passare il turno: le migliori seconde ripescate saranno sette, e prima della gara  erano già in otto ad avere 3 punti. Quindi o si vinceva, salendo a quota 4, o si andava a casa. Ha vinto la seconda ipotesi. Va detto, però, che l’1-1 finale premia fin troppo la squadra di Notaristefano, che ha cullato il sogno-qualificazione vivacchiando su un gol regalato senza mai tirare in porta.  All’inizio i due allenatori hanno presentato formazioni zeppe di riserve, pensando a domenica, e il vantaggio grigio è un autentico regalo del 6′: passaggio indietro di Falasca da 35 metri, il 19enne portiere Anacoura, originario delle Seychelles e a metà fra Parma e Juve, dorme e la palla rotola in rete, con lui che la insegue. Ridicolo. Ma gol valido e 1-0. Poi gioca solo il Cuneo, i grigi faticano ovunque e Servili tampona. Dopo l’intervallo la musica non cambia, di là entrano le punte titolari Martini e Torri (poi espulso per una gomitata) a dar sostegno all’ex Fanucchi, voglioso di rivalsa, di qua Cammaroto rileva un inguardabile Pappaianni e Taddei sostituisce Rantier, ma pasticcia.  Il Cuneo continua a giocare meglio, l’Alessandria in contropiede fa vedere qualcosa in più, ma non tira mai. Fino a quando arriva il pareggio (34′) grazie ad una incursione di Maimone con deviazione di  Cammaroto.  Finisce qui, con l’ex Artico, ormai ds del Cuneo, che ridacchia in tribuna. I problemi li ha Notaristefano, perchè fra tre giorni si gioca la prima di campionato. Niente sciopero, dunque, come era prevedibile, oltre che scandaloso. L’età media delle squadre si alzerà (25 o 26 anni anzichè 24) e sarà calcolata su 10 giocatori e non su 11, così da poter schierare un ‘vecchio’ senza fare calcoli. Solito cerchiobottismo all’italiana. Qualcuno aveva dubbi? ( r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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