Si è chiuso con una vittoria il cammino casalingo dell’Alessandria: 1-0 sul Mantova, firmato Ferretti. Per questa stagione resta da giocare l’ultima trasferta a Bellaria, gara inutile per la classifica di entrambe le squadre ed epilogo di una stagione che, comunque, va considerata positiva. E sapete perchè? Perchè se il risultato del campo è deludente, almeno per le mega-ambizioni dei mandrogni, c’è da festeggiare per la rinnovata situazione societaria. Per come era cominciata, il fatto di esserci ancora, senza debiti, pieni di soldi e di idee, con una prospettiva serena e ambiziosa per un decennio, come dice il presidente, è un fatto positivo. La squadra si farà, meglio attrezzata di questa, ripartendo da Notaristefano. La dirigenza è già in fermento, ha le idee molto chiare e credo che, da luglio, rivedremo pochissime facce di quelle attuali. Certo ci sono 14 contratti ‘spalmati’ che, dunque, peseranno sulla futura gestione, ma esiste un mercato sul quale, come è parso di capire dalle parole di Di Masi, si agirà con decisione per alzare il tasso tecnico generale. In fondo la squadra vista contro il Mantova è quella costruita la scorsa estate, senza modifiche, e di più non si poteva pretendere. Non era tutta colpa di Cusatis, che comunque ha fatto 40 punti; col nuovo tecnico sono migliorati difesa e atteggiamento, e si alzata un po’ la media-punti. Ma per salire di categorìa ci vuole altro. Quanto alla gara col Mantova, si è vista brillare ancora la ‘buona stella’ del nuovo corso, con poche occasioni da gol contro tante, gioco subìto e non imposto, tre contropiedi e via: un gol, raddoppio sfiorato, rigore negato. Nel calcio conta segnare e potrebbe bastare così, ma il ‘ballo’ continuo della difesa dice che bisogna cambiare musica. (r.b.)
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